Fondata a Torino nel 1963, la Galleria Sperone ha ospitato forme d’arte estreme e tra loro divergenti: Pop Art, Arte Povera, New Dada, Minimalismo, Arte Concettuale e Transavanguardia, hanno trovato in questo spazio espositivo un saldo punto di riferimento che ha permesso ad artisti e critici di varcare i confini nazionali. Il volume, diviso in due tomi, si propone di descrivere il percorso della Galleria Sperone attraverso una vasta documentazione fotografica delle mostre di oltre 150 artisti, ospitate nelle sedi di Torino, Roma e New York. Il primo tomo, incentrato sull’attività della galleria torinese dal 1963 al 1972, include i testi degli autori; l’apertura delle nuove sedi di Roma e New York segna l’inizio del secondo tomo, che tratta le mostre allestite dal 1972 al 1999 e si chiude con un elenco cronologico e geografico di tutte le esposizioni e di tutti gli artisti. Le pagine, in sequenza cronologica, raccontano la storia della Galleria Sperone, ne disegnano il percorso e le tappe fondamentali, attraverso vedute degli allestimenti, foto di singole opere, inviti, testi tratti da cataloghi originali e da articoli di giornali. Tutto il materiale d’archivio è frutto di una minuziosa ricerca degli autori Anna Minola, Maria Cristina Mundici, Francesco Poli e Maria Teresa Roberto ognuno dei quali ha approfondito con un saggio un periodo importante dell’attività della galleria.
Gian Enzo Sperone è stato per quarant’anni uno dei galleristi più importanti al mondo e una delle personalità più influenti dell’arte contemporanea internazionale. Mercante e talent scout ha mosso i primi passi nella Torino degli anni Sessanta, portando in Italia la nuova grande arte statunitense, per poi sbarcare negli anni Settanta a New York. Da allora ha comprato, venduto, scambiato e acquistato migliaia di opere.