AA.VV.

Gianni Caravaggio

testi di Martin Bojowald, Gianni Caravaggio, Giorgio Verzotti
intervista di Ludovico Pratesi
pagine: 116
formato: 19 x 24 cm
data di pubblicazione: aprile 2008
immagini: 60 col.
confezione: brossura
lingua: italiano/inglese
isbn 9788877572318



€28,00

Il volume è pubblicato in occasione della mostra già 39 anni su questo pianeta allestita al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro dal 12 aprile al 25 maggio 2008.

Gianni Caravaggio presenta nell’ex chiesa del Suffragio una selezione delle sue opere, ispirate da formule scientifiche e realizzate con materiali diversi, dalla carta allo zucchero, dal marmo alle lenticchie. Un’idea di scultura di matrice concettuale e dal carattere ludico, che trova familiarità con una linea ontologica e metafisica dell´arte italiana radicata già nello Spazialismo di Lucio Fontana e nell'opera di Piero Manzoni e Luciano Fabro, proiettando tale visione nel panorama artistico attuale con una consapevolezza non comune, e degna di essere presentata in uno spazio aperto alle ricerche degli artisti italiani delle ultime generazioni.

Il libro comprende i saggi di Giorgio Verzotti e Martin Bojowald, oltre a un testo dell'artista e all'intervista a cura di Ludovico Pratesi.

 

Gianni Caravaggio, nato a San Giovanni (Chieti) nel 1968, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Milano con Luciano Fabro. La sua ricerca si pone dapprima come una rielaborazione del linguaggio poverista e, in seguito, come un originale ripensamento della materia scultorea, attraverso i materiali classici del marmo e del bronzo. I risultati sono opere di grande pulizia formale, tese ad indagare l'origine dello stesso gesto artistico, inteso come atto demiurgico. La sua ricerca plastica con la sua precisa componente strutturale e sintattica presenta i caratteri di un vero e proprio linguaggio. Caravaggio mette in gioco un'opera aperta dal punto di vista fenomenologico mostrando il processo attraverso cui l'opera si sviluppa nel tempo, donando al suo gesto formativo un carattere essenzialmente metaforico. La forma, mai definitiva, si costituisce attraverso lo sviluppo di un elemento generativo primigenio.