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NON TOCCARE LA DONNA BIANCA
testo: Francesco Bonami
schede tecniche a cura di Ilaria Bonacossa
pagine: 150
formato: 9,5 x 21 cm
data di pubblicazione: settembre 2004
confezione: brossura
immagini: 61 col., 27 b/n
lingua: italiano/inglese
isbn 887757187X
€25,00
Risvolto →
Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra Non toccare la donna bianca. La liberazione delle diversità allestita presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino dal 17 settembre 2004 al 8 gennaio 2005. Il titolo del volume e della mostra è una citazione del film di Marco Ferreri girato nel 1974 per rappresentare in modo provocatorio il potere della civiltà occidentale e il suo atteggiamento oppressivo e conquistatore. La mostra allestita alla Fondazione Sandretto e curata da Francesco Bonami vuole essere una riflessione sul ruolo artistico delle donne in una società modellata sull’identità maschile. Il volume, che costituisce il catalogo dell’esibizione, intende indagare questa realtà attraverso il linguaggio creativo di diciannove artiste le cui opere comprendono installazioni, disegni, video e fotografie, mescolando linguaggi eterogenei usati per interpretare il tema della libertà della donna artista nella cultura contemporanea: “Ognuna di queste artiste arriva da luoghi o appartiene a comunità sociali dove il ruolo della donna è messo in dubbio o dove la società è stata violentata, da una guerra, dalla violenza o da un crollo politico. […] Diciannove punti in un paesaggio simbolico dal quale un certo tipo di potere maschile sembra mancare o forse è stato sradicato e sostituito con un’energia alternativa. Così se questi punti non hanno un genere sessuale, la loro resistenza a ogni tipo di controllo li rende uniti nella complessità del punto di vista femminile.” (Francesco Bonami)
Il volume è stato realizzato mantenendo l’impostazione creativa ideata appositamente dalle artiste che hanno interpretato le pagine a loro dedicate in modo autonomo ed originale: una serie di immagini si susseguono senza soluzione di continuità, in un vivace alternarsi che vede accostate le opere di artiste già conosciute come Shirin Neshat ad altre emergenti come Maja Bajevic, performer di origine bosniaca che trasferisce sul video l’esperienza tragica della guerra e dell’esilio, o l’israeliana Carmit Gil, la cui installazione Bus , realizzata con le griglie metalliche di un autobus cittadino, è la materializzazione dell’incubo terribile degli attentati.
Corredato dal testo del curatore della mostra Francesco Bonami e dalle schede delle opere con un’appendice bio-bibliografica, il catalogo propone un’originale lettura delle opere scelte di Micol Assaël, Maja Bajevic, Berlinde De Bruyckere, Marlene Dumas, Ellen Gallagher, Carmit Gil, Fernanda Gomes, Lyudmila Gorlova, Mona Hatoum, Michal Helfman, Emily Jacir, Koo Jeong-a, Daniela Kostova, Senga Nengudi, Shirin Neshat, Shirana Shahbazi, Valeska Soares, Nobuko Tsuchiya e Shen Yuan.
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