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pubblicazioni
  • Nari Ward
    Miguel Angel Mendo

    Old Princess Armonia

    La favola dell'arte

    pagine: 56
    formato: 14 x 20 cm
    data di pubblicazione: aprile 2002
    immagini: 29 col.
    confezione: cartonato
    lingua: inglese
    isbn 9788877571410



    €15,00

    Un nuovo racconto di Miguel Angel Mendo per La favola dell’arte. È un artista, giamaicano di nascita ma newyorkese d’adozione, l’ispiratore di questa nuova avventura. Una favola “contro”. Contro lo spreco, la massificazione, il consumo sfrenato, la moda dell’usa e getta che può contagiare noi e i nostri figli fino a farci perdere la gioia del conservare con amore gli oggetti d’affezione e, soprattutto, i rapporti con gli altri, simili o diversi da noi.

     

    La favola dell’arte, grazie al sinergico incontro tra arte della scrittura e arte dell’immagine, propone ai bambini un modo favoloso per entrare nel mondo dell’arte contemporanea, un utile mezzo di divertimento e insieme di conoscenza.

     

    Nari Ward  [...] Le opere di Nari Ward possiedono una risonanza che va ben oltre la Harlem che spesso funziona come incubatrice per i suoi impulsi creativi, egli spesso si comporta come se fosse l’archeologo non ufficiale di questo ben conosciuto territorio. [...] Ward è in perenne ricerca e la sua arte racconta le vicende di quell’odissea cui si è volutamente sottoposto. [...] A volte, le cose che lo colpiscono sono troppo vicine, così vicine che nel competere tra di esse per ottenere la nostra attenzione finiscono per uscire dal campo visivo. Le sue suggestive illustrazioni incorporano oggetti d’uso quotidiano, come passeggini, stoccafissi, carrelli per la spesa o sacchetti di plastica che lanciano un SOS a cui non possiamo esimerci dal rispondere.

    Olukemi Ilesanmi

     

     

    Miguel Angel Mendo  è nato a Madrid nel 1949. Laureato in psicologia diventa psicoterapeuta, sempre in stretta relazione con il mondo dell’infanzia e della pedagogia alternativa. Oltre che autore di letteratura infantile, è stato scrittore di opere teatrali, insegnante di cinema, collaboratore per varie riviste e redattore di programmi televisivi e radiofonici. Sono stati tradotti in italiano dalle Edizioni Piemme Junior: Per un maledetto spot  con cui ha vinto il Premio Lazarillo nel 1989, uno dei premi più prestigiosi della letteratura giovanile in Spagna, Un museo sinistro e I morti stiano zitti!  Nel 2000 ha pubblicato per la collana La Favola dell’Arte Perché io nascessi, tradotto anche in inglese, in collaborazione con l’artista Chen Zhen.

  • Alfredo Romano

    testi di Elio Cappuccio, Francesco Gallo, Agnes Kohlmeyer, Salvatore Lacagnina, Enrico Pedrini
    pagine: 92
    formato: 21 x 28 cm
    data di pubblicazione: aprile 2002
    immagini: 42 b/n, 40 col.
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877571557



    €15,49

    La monografia dell’artista siciliano è pubblicata per l’esibizione tenuta alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea a Siracusa. Il libro include un CD con la musica composta da Giuseppe Gavazza per sonorizzare alcuni dei lavori dell’artista. Inoltre contiene un’intervista di Agnes Kohlmeyer e i testi di Enrico Pedrini, Elio Cappuccio e Francesco Gallo.

    Le opere di Alfredo Romano racchiudono la transitorietà del divenire in forme e oggetti che esprimono l’ambivalenza della realtà e della condizione umana. Questa dimensione simbolica diviene realtà concreta grazie all’uso di materiali ordinari per una nuova interpretazione: cera, legno, marmo, ferro e stoffa sono usati insieme e si riferiscono alla leggerezza ma anche alla pesantezza della vita quotidiana. 

    Le ciotole che compongono ‘La stanza sorda’ si riferiscono alla cultura popolare, le pinze usate in ‘Feritoie’ evocano la brutalità e la violenza della nostra società e le trecce, griglie, sedie, ciotole e falci “non sono”, come dice l’artista, “oggetti. Sono il senso dell’esistenza”. 

    Il monologo interno dei lavori di Romano incontrano quello della musica di Giuseppe Gavazza, compositore torinese, per creare le installazioni sonore chiamare ’N-Odi’. Esprimono il desiderio di Alfredo Romano quando dice: “Mi piacerebbe che la mia opera fosse una canzone”. 

     

    Alfredo Romano nasce nel 1948 a Siracusa. Al 1985 risale la prima mostra personale. "Energie per quadri che non sono solo quadri".
    I lavori Opera al nero, Feritoie, Feritoie Rammendi, Codici Siciliani, Icone, Kourotropie testimoniano un percorso creativo in cui la Sicilia e le ambivalenze della cultura mediterranea giocano un ruolo fondamentale.
    Le opere di Alfredo Romano vogliono scuoterci dall'inerzia e sottrarci alle tenaglie dell'imperturbabilità. Ciò fa riferimento alla capacità di comunicare la condizione dell'artista in seno ad una società scossa da conflitti, lotte, disperazione, violenza.
    Alfredo Romano ha sempre affrontato temi complessi quali quelli legati alla fragilità della forma, alla precarietà dell'esistenza, alla caducità delle cose, alla violenza, alla solitudine, al vuoto culturale. La ricerca artistica di Romano procede, ancora oggi, sostenuta da un solito impegno etico. All'indifferenza ed ai temibili processi di omologazione e livellamento - che sottendono l'epoca in cui viviamo - l'artista risponde con delle opere che, ancora una volta, vogliono rendere manifesta la tensione delle "fratture". Ciò fa riferimento ad una operazione cui Romano aveva già dato vita negli anni novanta con "Feritoie", lavoro che rimandava alla ferita, al taglio, e che si configurava quale risposta capace di disarticolare ogni falsa contentezza ed ogni tentativo di mistificazione.
    In questo senso l'artista ha sempre cercato di allontanare il proprio lavoro da problemi di natura puramente estetica per puntare un bersaglio, prendere una posizione, affermare la propria esistenza, lanciare un messaggio di solidarietà.

     

  • Kcho. La Jungla

    AVVISTAMENTI/SIGHTINGS
    testi di Gianfranco Maraniello, José Manuel Noceda Fernández, Corina Matamoros Tuma
    pagine 112
    formato 21 x 28 cm
    data di pubblicazione marzo 2002
    confezione brossura
    immagini 49
    lingua italiano/inglese
    isbn 9788877571533



    €14,46

    Il catalogo della mostra personale che la GAM di Torino dedica all’opera di Kcho, giovane artista cubano, dal 9 febbraio al 7 aprile 2002, è il nono appuntamento della serie AVVISTAMENTI 1999-2001. 10 mostre d’arte contemporanea, a cura di Alessandra Pace, con contributi critici di Gianfranco Maraniello, José Manuel Noceda Fernández e Corina Matamoros Tuma. Il libro include un ricco repertorio iconografico e comprende le immagini dell’allestimento, progettato e seguito direttamente dall’artista.

  • Guggenheim Public

    a cura di Anita Sieff
    pagine 192
    formato 16,5 x 22 cm
    data di pubblicazione gennaio 2002
    confezione brossura
    immagini 120
    lingua italiano/inglese
    isbn 98877571526



    €27,50

    Il libro documenta il progetto Guggenheim Public, un processo complesso durato ben cinque anni: dal settembre 1996 al dicembre 2001. L’ispirazione per progetto è facilmente riconoscibile e riconduce all’eredità di Josef Beuys. L’intento di Anita Sieff, ideatrice e curatrice dell’intero programma, è stato di creare una serie di appuntamenti e di fare di ogni incontro una “scultura sociale”, come Beuys intendeva l’opera immateriale della comunicazione. Il libro tiene conto del montaggio dei vari contributi dei molti partecipanti, ad opera di una redazione flessibile.

  • Ivana Mulatero
    Petra Probst

    Farinello a Palazzo Madama

    pagine: 16
    formato: 17 x 23,5 cm
    data di pubblicazione: 2001
    immagini: 16
    confezione: brossura
    lingua: italiano
    isbn 9788877571434



    €5,16

    Agile guida della storia e delle decorazioni dello storico Palazzo Madama di Torino, il libretto è pensato per i lettori e visitatori più giovani, svolgendo un percorso storico che narra la complessa storia dell’edificio, dalle fondazioni romane agli ampliamenti medievali, dall’aulico palazzo barocco agli interventi di D’Andrade, dal Parlamento Subalpino e luogo del Risorgimento fino ai più recenti restauri che hanno restituito ai cittadini un luogo simbolo di Torino e della sua storia. I testi di Ivana Mulatero sono accompagnati dal personaggio Farinello, le cui illustrazioni si devono a Petra Probst.

  • Panamarenko
    Nico Orengo

    Il giocattolaio di Anversa

    La favola dell’arte

    pagine: 56
    formato: 14 x 20 cm
    data di pubblicazione: autunno 2001
    immagini: 34 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano
    isbn 9788877571397

     



    €10,33

    L’artista belga Panamarenko viene rappresentato da Nico Orengo come ‘il giocattolaio di Anversa’ per la caratteristica ludica e sperimentale di gran parte dei suoi lavori. Il personaggio della filastrocca è Panamarenko/Pepto Bismo, scultura dell’artista e omino volante che, lasciato lo studio di Anversa, si concede un viaggio in Italia, per aria e per mare. Ed è dal mare che viene ripescato per essere esposto alla Biennale di Venezia. Ma Pepto Bismo è uno spirito libero e, a bordo di un improbabile dirigibile bianco, fuggirà per tornare, dopo una visita a Giotto alla Cappella degli Scrovegni, alla quiete della campagna dove sperimenterà nuovi “Oggetti Volanti non Identificati”.

    Nico Orengo (Torino 1944-2009),ha pubblicato, tra gli altri, A-ulì-ulè. Filastrocche, conte, ninnenanne, Einaudi, Torino, 1972; Dogana d’amore (Rizzoli, 1987), (Premio Grinzane Cavour e Premio Hemingway); La guerra del basilico (Einaudi, 1994); Il salto dell’acciuga (Einaudi, 1998), (Premio per il libro ligure dell’anno); L’ospite celeste (Einaudi, 1999) (Premio Elio Vittorini per il 2000); L’intagliatore di noccioli di pesca (Einaudi, 2004); Islabonita (Einaudi, 2009).Ha lavorato, inoltre, come responsabile dell’inserto culturale TTL del quotidiano “La Stampa”.

    Panamarenko (Anversa 1940 - Brakel 2003), artista e inventore, fu una delle figure più rilevanti del panorama belga degli anni ’70.  Tra il ’62 e il ’64 sperimenta, assieme ad Hugo Heyrman dei nuovi materiali, in particolare i poliesteri che permettono la realizzazione degli oggetti più disparati. Espulso dall’Accademia, in reazione al suo essere “contro” le idee conservatrici locali, partecipa a numerosi happenings per le strade di Anversa e di Bruxelles oltre ad azioni più apertamente politiche ispirate all’Internazionale situazionista. I suoi oggetti poetici, datati ’66-’68, esplorano tutte le proprietà dei materiali sintetici moderni e traducono in modo prosaico o magico certi aspetti della Pop Art e della tradizione dell’oggetto surrealista.