romanzo
  • Ruzzoloni

    Pennisole

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 120
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: aprile 2023
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn 9788877573001



    €12,00

    Con la maturità stilistica e l’abilità di strutturare temporalmente la narrazione che hanno richiamato su di lei l’attenzione fin dal suo recente esordio, Francesca Zupin costruisce un racconto limpidissimo in perfetto equilibrio tra dolore e grazia. Ricomponendo in una sequenza caleidoscopica un quarantennio di vite, Zupin ci porge una storia di amori sottotraccia, di quasi amicizie, di morti silenziose, di relazioni disincantate: ma in verità l’incanto è tutto profondo ed è fatto di sentimenti e disillusioni potenti che si muovono sotto le vite dei personaggi come lontani, invincibili magneti. Il fulcro sta nel personaggio di Nina, una figura che resterà nelle meditazioni che saprà suscitare nei lettori e nei loro cuori. Zupin tratteggia con eleganza i luoghi che accolgono queste vicende piccole e intimamente grandissime, la città di mare, i suoi gentili e struggenti luoghi d’incontro, due balconi, una pasticceria, certi gradini. Con altrettanta finezza convoca luoghi lontani – Stati Uniti, Germania – con partenze, ritorni, una nave che salpa, lettere che arrivano. Il timbro sicuro della voce di questa scrittrice, una singolare miscela di sontuosità e di sobrietà, è una nuova e bella presenza nella nostra letteratura.

     

    Francesca Zupin è nata a Trieste. Si è laureata all’Università Bocconi di Milano e ha conseguito un master alla Scuola Holden. Lavora in un’università scientifica internazionale in Medio Oriente. Ha esordito nel 2022 con il romanzo Salvamento (Bollati Boringhieri Editore).

  • Stiratore di luce

    Pennisole

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 88
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: aprile 2023
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn 9788877572998



    €12,00

    Bodo vive con la mamma nei pressi del Lorettoberg. Bodo e la mamma lavorano nella loro bottega: lavano, stirano. A Bodo piace molto stirare. Quando è possibile, prima di andare a dormire, si affaccia alla finestra e la brezza che scende dal Lorettoberg lo conforta. Bodo si addormenta malinconico e sereno. È un cuore semplice, ma ha degli entusiasmi a volte sconvolgenti, tenuti calmi farmacologicamente. Bodo ama la mamma. Bodo si innamora di una cliente. Quando questa, con la sua famiglia, tornerà nel suo paese poco oltre il vicino confine, l’amore di Bodo prenderà possesso di tutto Bodo. La maestria di Franco Stelzer ci regala un personaggio meraviglioso, una presenza che non si dimentica. Il testo, con nervature mitteleuropee, viene intarsiato con una lingua profondamente italiana, bella come un cristallo di neve. Un racconto la cui dose precisa e misurata di incanto rende la prosa e il suo ritmo capaci di dipingere una simile creatura, Bodo, aderendo alla sua delicata demenza con tutta la complessità e l’intelligenza della voce che la narra. La sua empatia verso la figura che sta inventando è totale, con una punta di durezza crudele che riguarda sì Bodo, ma soprattutto, esemplarmente attraverso lui, tutti quanti noi. Questa storia d’amore è un sussurro potente. Il dolore assoluto che gli corre dentro, però, arriva al traguardo solo per secondo, perché a vincere, sul filo di lana, è invece una misteriosa e inalienabile felicità.

     

    Franco Stelzer è nato nel 1956 a Trento, dove è tornato a vivere nel 2002, dopo lunghi soggiorni a Bologna e in Germania. Ha lavorato per molti anni come insegnante di Lettere al Liceo linguistico. Traduttore dal tedesco (Perutz, Ungar, Tumler, Gruenbein), ha pubblicato per Einaudi i volumi di racconti Ano di volpi argentate (2000), Il nostro primo, solenne, stranissimo Natale senza di lei (2003) e per Edizioni Il Maestrale il romanzo Matematici nel sole (2009). Nel 2018 ha pubblicato, sempre per Einaudi, il romanzo Cosa diremo agli angeli.

  • L'archivio dei danni collaterali

    La stanza del mondo

    traduzione dall'arabo di Ada Barbaro
    postfazione della traduttrice
    pagine: 248
    formato: 16 x 22,5 cm
    data di pubblicazione: aprile 2023
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn 9788877572974



    €24,00

    Namir, un giovane studioso iracheno che ha conseguito il dottorato ad Harvard, viene assunto da alcuni registi per documentare la devastazione dell'invasione dell'Iraq nel 2003. Durante un'escursione a Baghdad, Namir si avventura in via al-Mutanabbi, famosa per le sue librerie, dove incontra Wadud, un eccentrico librario che sta cercando di catalogare tutto ciò che è stato distrutto dalla guerra: da oggetti, edifici, libri e manoscritti, flora e fauna a esseri umani. Namir rimane ossessionato dall'archivio di Wadud e, ripensando alla sua vita a New York, scopre quanto sia profondamente intrecciata ai frammenti del passato e del presente della sua terra. Quasi un "esercizio di paesaggio", stilisticamente ambizioso, tra i relitti della guerra e il potere della memoria.

     

    Sinan Antoon, nato e cresciuto a Baghdad, è poeta, romanziere, traduttore e accademico. Negli Stati Uniti ha conseguito un dottorato in Letteratura araba nel 2006. Sue poesie e saggi sono apparsi in diverse riviste, in inglese e in arabo. Tra i suoi romanzi pubblicati ricordiamo Wahdaha Shajarat al-Rumman ("Solo il melograno") del 2010, vincitore del Best Arab Book Award nel 2014. Attualmente è professore associato presso la Gallatin School della New York University e co-fondatore e co-editore della rivista Jadaliyya.