Panamarenko
Nico Orengo

The Antwerp toy maker

La favola dell'arte

pagine: 56
formato: 14 x 20 cm
data di pubblicazione: marzo 2003
immagini: 34 col.
confezione: cartonato
lingua: inglese
isbn 9788877571366



€15,00

L’artista belga Panamarenko viene rappresentato da Nico Orengo come ‘il giocattolaio di Anversa’ per la caratteristica ludica e sperimentale di gran parte dei suoi lavori. Il personaggio della filastrocca è Panamarenko/Pepto Bismo, scultura dell’artista e omino volante che, lasciato lo studio di Anversa, si concede un viaggio in Italia, per aria e per mare. Ed è dal mare che viene ripescato per essere esposto alla Biennale di Venezia. Ma Pepto Bismo è uno spirito libero e, a bordo di un improbabile dirigibile bianco, fuggirà per tornare, dopo una visita a Giotto alla Cappella degli Scrovegni, alla quiete della campagna dove sperimenterà nuovi “Oggetti Volanti non Identificati”.

Con leggerezza e sagacia Nico Orengo si cimenta con La favola dell’arte rivolgendosi ai più piccoli tra i nostri lettori. Una filastrocca poetica e fantasiosa, un modo davvero originale per raccontare un artista ai bambini.

 

Nico Orengo (Torino 1944-2009),ha pubblicato, tra gli altri, A-ulì-ulè. Filastrocche, conte, ninnenanne, Einaudi, Torino, 1972; Dogana d’amore (Rizzoli, 1987), (Premio Grinzane Cavour e Premio Hemingway); La guerra del basilico (Einaudi, 1994); Il salto dell’acciuga (Einaudi, 1998), (Premio per il libro ligure dell’anno); L’ospite celeste (Einaudi, 1999) (Premio Elio Vittorini per il 2000); L’intagliatore di noccioli di pesca (Einaudi, 2004); Islabonita (Einaudi, 2009).

 

Panamarenko (Anversa 1940 - Brakel 2003), artista e inventore, fu una delle figure più rilevanti del panorama belga degli anni ’70.  Tra il ’62 e il ’64 sperimenta, assieme ad Hugo Heyrman dei nuovi materiali, in particolare i poliesteri che permettono la realizzazione degli oggetti più disparati. Espulso dall’Accademia, in reazione al suo essere “contro” le idee conservatrici locali, partecipa a numerosi happenings per le strade di Anversa e di Bruxelles oltre ad azioni più apertamente politiche ispirate all’Internazionale situazionista. I suoi oggetti poetici, datati ’66-’68, esplorano tutte le proprietà dei materiali sintetici moderni e traducono in modo prosaico o magico certi aspetti della Pop Art e della tradizione dell’oggetto surrealista.

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Panamarenko
Nico Orengo

The Antwerp toy maker

La favola dell'arte

pagine: 56
formato: 14 x 20 cm
data di pubblicazione: marzo 2003
immagini: 34 col.
confezione: cartonato
lingua: inglese
isbn 9788877571366



€15,00

The Belgian artist Panamarenko is described by Nico Orengo as the toy maker from Antwerp because of the ludic and experimental peculiarity of a great many of his works.
The character of the children rhyme is Panamarenko/Pepto Bismo, a sculpture of the artist and a flying little man who, after leaving his studio in Antwerp, allows himself a journey by flight and by sea. Then he is fished out for being exhibited at the Biennale of Venice. But Pepto Bismo has a free mood-attitude and, on board of a white improbable airship, he will run away to come back to the stillness of the countryside, after visiting Giotto at the Cappella degli Scrovegni, where he will test new “Unidentified Flying Objects”.

 

Nico Orengo (Turin, 1944-2009), has written, among others, A-ulì-ulè. Filastrocche, conte, ninnenanne, (Einaudi, Torino, 1972) and Spiaggia, sdraio e ombrellone (Einaudi, Torino, 1999), Dogana d’amore, (Rizzoli, Milano, 1987), poems like Cartoline di mare (Einaudi, Torino, 1984), Terre blu (Melangolo, 2000), a touching and philosophical fairy tale for adults with the title L’allodola e il cinghiale (Einaudi, Torino, 2001), illustrated by Luigi Mainolfi, and the much praised novel La curva del latte (Einaudi, Torino, 2002) about the political and cultural changes of the late 1950s.

 

Panamarenko (Antwerp, 1940 - Brakel, 2003), artist and inventor, he was one of the most relevant personalities of the Belgian panorama in the 70s. Between ’62 and ’64 he experiments, together with Hugo Heyrman, with new materials, chiefly polyesters, which enabled the most varied of objects to be made. Prolific, visionary, experimental, Panamarenko has created an incredible set of objects with which “to play”, in which Utopya plays an important role. His first, real “machines” such as Prova-Car, a white metal model of a futuristic racing car, or the human-propulsion Airship (also called Six-bladed Helicopter) as well as the flying machines he was to build later, are the superbe result of an alchemy made of sofisticated calculations and archaic construction which evoke the poetic, epic dimension of human flight, lost since Leonardo da Vinci, and restore the nostalgic image of the pioneer, of adventure and exploration. 

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