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pubblicazioni
  • Patrizia Bonanzinga

    The road to coal. La via del carbone

    testi: Isabelle Baechler, Patrizia Bonanzinga, Paolo Longo, Roberto Salbitani
    pagine: 112
    formato: 21 x 15 cm
    data di pubblicazione: settembre 2004
    immagini: 56 duplex
    confezione: edizione cartonata
    lingua: italiano/inglese/francese/cinese
    isbn 9788877571762



    €35,00

    Nel lento traffico urbano si è circondati da uno straordinario numero di camion carichi di carbone, da carrettini che trasportano nere pile allineate di mattonelle di carbone e si sente un odore acre che penetra nelle narici: siamo a Pechino. Il carbone qui è onnipresente: ammonticchiato dietro i templi, scaricato agli angoli delle grandi strade di scorrimento, accatastato come scorta invernale nelle scale dei condomini o dentro i portoni delle piccole case che affacciano sui lunghi e stretti hutong, i vicoli della vecchia città.

    Affascinata e colpita da questo nero universo, Bonanzinga ha ripercorso tutta la catena industriale connessa all’industria del carbone concentrandosi soprattutto lungo un asse: quello che lega Pechino con Datong. Ha così scoperto un universo emozionante, anche molto duro, che ha cercato di penetrare e di cogliere nei suoi vari aspetti. Dopo essersi recata più volte a Datong, notoriamente capitale del carbone, ha ripercorso, a più riprese, la strada tra Datong e Pechino.

    Patrizia Bonanzinga nasce a Bolzano nel 1954. Vive a più riprese all’estero: Messico, Algeria, Stati Uniti, Francia e Cina dove, dal 1995 al ‘98, risiede a Pechino con la famiglia. È in Cina che concentra la sua attività professionale solo sulla fotografia dedicando al Paese diversi progetti che hanno dato luogo a diverse mostre personali, tra le quali: On the Borders: minorities’ life in southwestern China all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino nel ’97; Raccontare Pechino per i “sipari” della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel ’99; Pékin change de Peau all’Atelier François Seigneur & Sylvie de la Dure ad Arles in occasione dei Rencontres de la Photographie del 2001. Ha pubblicato reportage su diverse riviste italiane e francesi e collaborato al libro Grammaire de l’Objet Chinois di Michel Culas (Paris 1997).

  • Marisa Merz

    testo di Dieter Schwarz
    nuovi disegni di Marisa Merz
    pagine: 64
    formato: 17 x 24,5 cm
    data di pubblicazione: luglio 2004
    confezione: cartonato
    illustrazioni: 39 b/n, 4 col.
    lingua: italiano/tedesco/inglese
    isbn 9788877571854

     



    €26,00

    In occasione delle mostre allestite presso il Kunstmuseum Winterthur (6 settembre - 23 novembre 2003) e presso la Barbara Gladstone Gallery di New York (24 gennaio - 21 febbraio 2004), è stato pubblicato questo volume, una raccolta di disegni realizzati da Marisa Merz tra il 2003 e il 2004.

    “Quarantatré figure su carta bianca, prive di contorni, semplice bagliore delicato che si concentra sulla superficie per poi svanire – niente tratti, solo un’ombra. I disegni si focalizzano sui lineamenti di un viso: si distinguono parti di occhi e bocca, punti di riferimento che invece di appartenere a una persona occupano lo spazio – in modo non uniforme, sporadico, come uno stuolo di figure che si raccolgono, una moltitudine di esseri che si posano qua e là. […] una struttura semplice che nel lavoro di Marisa Merz ha conservato la validità nel corso degli anni, ricerca di una forma stabile nonostante la fragilità delle forme. Il gesto del disegno evoca il conflitto tra quesito e risoluzione che accompagna l’opera senza mai lasciarla”. (Dieter Schwarz)

    Marisa Merz nasce a Torino e partecipa al fermento creativo che si coagula nel gruppo dell’Arte Povera esponendo al Deposito d’Arte Presente nel 1967 e alla rassegna Arte Povera + Azioni Povere ad Amalfi nel 1968. Oltre ad aver partecipato a diverse tra le più importanti mostre degli ultimi trent’anni, Marisa Merz è stata presente in molte edizioni della Biennale di Venezia, vincendo il Premio Speciale dell’edizione svoltasi nel 2001.

  • NON TOCCARE LA DONNA BIANCA

    testo: Francesco Bonami
    schede tecniche a cura di Ilaria Bonacossa
    pagine: 150
    formato: 9,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: settembre 2004
    confezione: brossura
    immagini: 61 col., 27 b/n
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877571878



    €25,00

    Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra Non toccare la donna bianca. La liberazione delle diversità allestita presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino dal 17 settembre 2004 al 8 gennaio 2005. La mostra curata da Francesco Bonami vuole essere una riflessione sul ruolo artistico delle donne in una società modellata sull’identità maschile. Il volume, che costituisce il catalogo dell’esibizione, intende indagare questa realtà attraverso il linguaggio creativo di diciannove artiste le cui opere comprendono installazioni, disegni, video e fotografie, mescolando linguaggi eterogenei usati per interpretare il tema della libertà della donna artista nella cultura contemporanea.

    Il volume è stato realizzato mantenendo l’impostazione creativa ideata appositamente dalle artiste che hanno interpretato le pagine a loro dedicate in modo autonomo ed originale: una serie di immagini si susseguono senza soluzione di continuità, in un vivace alternarsi che vede accostate le opere di artiste già conosciute come Shirin Neshat ad altre emergenti come Maja Bajevic.

    Corredato dal testo del curatore della mostra Francesco Bonami e dalle schede delle opere con un’appendice bio-bibliografica, il catalogo propone un’originale lettura delle opere scelte di Micol Assaël, Maja Bajevic, Berlinde De Bruyckere, Marlene Dumas, Ellen Gallagher, Carmit Gil, Fernanda Gomes, Lyudmila Gorlova, Mona Hatoum, Michal Helfman, Emily Jacir, Koo Jeong-a, Daniela Kostova, Senga Nengudi, Shirin Neshat, Shirana Shahbazi, Valeska Soares, Nobuko Tsuchiya e Shen Yuan.

  • Mario Merz. Domenico Bianchi

    a cura di Costantino D’Orazio
    testo di Ludovico Pratesi
    pagine: 48
    formato: 24,5 x 16,5 cm
    data di pubblicazione: luglio 2004
    immagini: 40 col e b/n
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877571861



    €15,00

    Il volume è pubblicato in occasione della mostra Domenico Bianchi Mario Merz dedicata ai due artisti nell’ambito della manifestazione Art&Maggio e allestita al Castello Svevo di Bari dal 1 maggio al 30 giugno 2004.
    Il catalogo raccoglie la documentazione fotografica della mostra e si apre con le immagini del progetto artistico di Mario Merz allestito presso il cortile interno del Castello angioino: si tratta di un igloo di grandi dimensioni realizzato nel 1998 per essere esposto nel parco del Fundaçao Serralves di Porto e presentato nell’esposizione barese in omaggio all’artista recentemente scomparso. La struttura in ferro dell’igloo è sormontata dal un cervo che simbolicamente sottolinea la dimensione spirituale dell’opera.
    La seconda parte del catalogo è dedicata alle creazioni concepite da Domenico Bianchi e disposte all’interno della Sala Angioina del Castello: undici quadri di grandi dimensioni realizzati utilizzando materiali come il legno, la cera, il palladio e la fibra di vetro.
    L’ultima parte del volume ripercorre attraverso le immagini alcune tra le esperienze più significative realizzate da Bianchi in mostre per spazi interni e da Merz con opere per spazi esterni.

  • Guido Quarzo

    Storie di pietra e d’altro

    La favola dell'arte

    pagine: 52
    formato: 14 x 20 cm
    data di pubblicazione: aprile 2004
    immagini: 36 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano
    isbn 8877571705



    €15,00

    Il libro è la nuova edizione della favola pubblicata nel 1997.

    Se i blocchi di marmo scelti da Michelangelo contenevano già in sé I Prigioni  che lo scultore si sarebbe limitato a portare in luce “per via di torre”, i materiali protagonisti delle Storie di pietra e d’altro contengono già in sé le opere d’arte che l’uomo ne trarrà e il racconto dell’esperienza che farà di lui un artista. Bambini per scelta o per dati anagrafici, i lettori delle Storie di pietra  scoprono i materiali come li riscoprono gli artisti del nostro che spingono all’estremo limite quella sensibilità che permette di cogliere l’artisticità intrinseca nella materia e nella forma preesistenti all’intervento umano. Nel microcosmos  quarziano, così vicino a quello infantile, le pietre pensano, ma i loro pensieri sono più lenti del loro trasformarsi in sabbia, che il fuoco scioglie in un vetro che cambia colore come un camaleonte; gli alberi in crescita distruggono il rigido ordine dei grattacieli ma conservano in ogni foglia l’immagine di un ritmo rigoroso; i vestiti buttati in un angolo della stanza si trasformano in un arcobaleno; e le storie di Quarzo collegano le une agli altri in una sorta di Mille e una notte  illustrata dei materiali dell’arte.

    Guido Quarzo, nato a Torino nel 1948, è laureato in pedagogia e ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Ha scritto filastrocche, romanzi, racconti per ragazzi di cui ricordiamo Seconda storia del principe Faccia da Maiale, L’ultimo lupo mannaro in città, Comefuché, Il viaggio dell’Orca Zoppa, Sogno disegno matita di legno e testi teatrali rappresentati in scuole e teatro di Torino ed organizza corsi e laboratori per insegnanti e alunni.

  • Guido Quarzo

    Tales of stone and more

    La favola dell’arte

    pagine: 52
    formato: 14 x 20 cm
    data di pubblicazione: aprile 2004
    immagini: 36 col.
    confezione: cartonato
    lingua: inglese
    isbn 9788877571328



    €15,00

    Il libro è la nuova edizione della favola pubblicata nel 1997, la seconda uscita della collana La favola dell’arte e ben presto esaurita. Questa nuova edizione contiene, a differenza della precedente, un formato e una impaginazione completamente aggiornati e rivisti. Se i blocchi di marmo scelti da Michelangelo contenevano già in sé I Prigioni che lo scultore si sarebbe limitato a portare in luce “per via di torre”, i materiali protagonisti delle Storie di pietra e d’altro contengono già in sé le opere d’arte che l’uomo ne trarrà e il racconto dell’esperienza che farà di lui un artista. Bambini per scelta o per dati anagrafici, i lettori delle Storie di pietra scoprono i materiali come li riscoprono gli artisti del nostro secolo – Anselmo, Penone, Pistoletto, Merz, Kounellis – che spingono all’estremo limite quella sensibilità che permette di cogliere l’artisticità intrinseca nella materia e nella forma preesistenti all’intervento umano. Nel microcosmos quarziano, così vicino a quello infantile, le pietre pensano, ma i loro pensieri sono più lenti del loro trasformarsi in sabbia, che il fuoco scioglie in un vetro che cambia colore come un camaleonte; gli alberi in crescita distruggono il rigido ordine dei grattacieli ma conservano in ogni foglia l’immagine di un ritmo rigoroso; i vestiti buttati in un angolo della stanza si trasformano in un arcobaleno; e le storie di Quarzo collegano le une agli altri in una sorta di Mille e una notte illustrata dei materiali dell’arte.

     

    La favola dell’arte, grazie al sinergico incontro tra arte della scrittura e arte dell’immagine, propone ai bambini un modo favoloso per entrare nel mondo dell’arte contemporanea, un utile mezzo di divertimento e insieme di conoscenza.

     

    Guido Quarzo, nato a Torino nel 1948, è laureato in pedagogia e ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Ha scritto filastrocche, romanzi, racconti per ragazzi di cui ricordiamo Seconda storia del principe Faccia da Maiale, L’ultimo lupo mannaro in città, Comefuché, Il viaggio dell’Orca Zoppa, Sogno disegno matita di legno e testi teatrali rappresentati in scuole e teatro di Torino ed organizza corsi e laboratori per insegnanti e alunni.