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pubblicazioni
  • Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. Messico famigliare

    testo di Francesca Pasini
    pagine: 160
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    immagini: 60 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572479

     



    €30,00

    Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra personale di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini allestita alla Fondazione Merz dal 19 gennaio al 28 febbraio 2010. Nel calembour “Messico famigliare” leggiamo, da un lato, le contraddizioni interne ai gruppi parentali, dall’altro la realtà attuale dove il termine “lessico/Messico” avverte che è famigliare anche ciò che arriva da fuori casa, da lontano (il Messico come metafora dell’estraneo). Mocellin e Pellegrini “raccontano” i frammenti delle loro memorie famigliari intrecciandole all’esperienza di neo genitori adottivi, alla diffidenza diffusa rispetto a una famiglia che si propone di uscire dal modello patriarcale classico. Le foto pubblicate in catalogo sono esse stesse dei racconti, a volte accompagnati da testi registrati, dove emerge il complesso anello delle strutture affettive.

    Nel catalogo è riprodotta la documentazione fotografica della mostra, preceduta da una ventina di immagini di repertorio che rimandano al percorso artistico della coppia. Il volume è inoltre corredato dal testo della curatrice Francesca Pasini e dagli apparati biobibliografici.

  • Wolfgang Laib

    testi di Federico Squarcini, Guy Tosatto, Wolfgang Laib, Klaus Ottmann
    una selezione di mantra
    pagine: 136
    formato: 23 x 29 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    immagini: 70 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572431

     



    €45,00

    Questo libro d’artista documenta il progetto della mostra che Wolfgang Laib ha allestito alla Fondazione Merz dal 9 aprile al 7 giugno 2009. Per Laib l’arte è un atto di partecipazione e condivisione, partecipare alla natura e condividere con altri l’esperienza. Le radici del suo pensiero affondano nell’idea di equilibrio e di armonia che regolano il mondo e l’opera dell’uomo, fondamentale custode dell’universo. Questa dimensione spirituale è alla base della grande mostra torinese che si è svolta in due momenti: con l’installazione di centinaia di piccole montagne di riso, una linea di piccole montagne di polline e una grande montagna Ziggurat di cera d’api che ha riempito tutto lo spazio della Fondazione. Poi con un evento che soltanto per la seconda volta è stato celebrato in pubblico fuori dall’India: il mahayagna, il rito vedico del fuoco, officiato per sette giorni da quarantacinque Bramini provenienti da alcuni dei templi più importanti dell’India del Sud.

  • Kazimir Malevič

    Non si sa a chi appartenga il colore. Scritti teorico-filosofici

    a cura e traduzione di Nadia Caprioglio
    introduzione di Jean-Claude Marcadé
    pagine: 200
    formato: 16,5 x 24 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    confezione: brossura
    lingua: italiano
    isbn 9788877572455



    €30,00

    La storia dell’arte russa fra il 1919 e il 1930 offre numerosi esempi di collaborazione fra i pittori e gli scrittori che venivano a trovarsi a stretto contatto nei gruppi d’avanguardia. Anche Malevič, da parte sua, ritenendo i mezzi pittorici insufficienti a rispondere alle esigenze più precise di un nuovo discorso logico, nell’estate del 1919 abbandona temporaneamente la pittura per passare alla creazione di testi teorici. Rifiutando “l’imperfezione del pennello arruffato” a favore della “sottigliezza della penna”, Malevič varca il confine che separa il pittore dal filosofo. Non scriverà sul Suprematismo, ma scriverà da suprematista, traendo le conseguenze extra-pittoriche del nuovo significato da lui attribuito alla pittura.

     

    Jean-Claude Marcadé, direttore di ricerca emerito presso il C.N.R.S Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, è curatore e commissario scientifico di numerose mostre tra cui la mostra monografica dedicata a Malevič presso il Musée des Beaux-Arts di Bilbao nel 2006.

     

    Nadia Caprioglio, laureata presso l'Università degli Studi di Torino in Lingua e Letteratura russa, ha seguito il corso di dottorato di ricerca in Letterature Slave Comparate presso l'Università degli Studi di Milano e compiuto soggiorni di studio presso l'Istituto di Lingua e Letteratura russa A. Pushkin di Mosca, l'Università Lomosov di Mosca, l'Université Libre di Bruxelles e la University of Nebraska di Omaha. Ricercatrice presso l'Università degli Studi di Torino dal 1992, a partire dall'A.A. 1996-'97 occupa in affidamento la cattedra di Letteratura Russa Contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dove tiene corsi dedicati alla poesia del '900 e seminari propedeutici sulla versificazione russa.

  • Luisa Rabbia. In viaggio sotto lo stesso cielo

    testi di Chiara Bertola, Giorgio Guglielmino, Beatrice Merz, Luisa Rabbia
    pagine: 160
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: gennaio 2010
    immagini: 50 col., 17 b/n
    confezione: cartonata
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572448

     



    €30,00

    Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra personale di Luisa Rabbia allestita alla Fondazione Merz dal 19 giugno al 20 settembre 2009. La mostra ruota intorno a un nucleo di tre lavori, un video e due installazioni, e ha come filo conduttore il tema del viaggio: un percorso nella memoria, nell’immaginario e nel surreale. Luisa Rabbia intreccia il suo mondo fatto di solitudini, di precarietà psicologiche, di ricordi con le immagini tratte dalle vite di altri. Il risultato è una sorta di diario, una narrazione composta da una ragnatela di disegni: radici infinite, flash di opere dell’artista, spezzoni di precedenti video, tutte arterie di un percorso di vita.

  • Speranze & dubbi. Arte giovane tra Italia e Libano | Gabriele Basilico. Beirut 1991

    fondazione merz i quaderni.4
    con un testo inedito di Mario Merz
    pagine: 160
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: dicembre 2009
    immagini: 65 col., 21 b/n
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572424



    €20,00

    Il numero 4 della serie fondazione merz i quaderni presenta la mostra collettiva di otto artisti libanesi e otto italiani, speranze & dubbi (a cura di Costantino D’Orazio), allestita alla Fondazione Merz dal 22 gennaio al 1 marzo 2009 e la personale di Gabriele Basilico: Beirut 1991. La Fondazione Merz ha scelto di ospitare contemporaneamente due mostre con l’intento di “raccontare” un luogo dove lavora una nuova generazione di artisti che è cresciuta proprio nel periodo tra la distruzione e la ricostruzione della città di Beirut, momento che lo sguardo di Gabriele Basilico ha puntualmente catturato.

    Artisti: Gabriele Basilico, Elisabetta Benassi, Ginou Choueiri, Elisabetta Di Maggio, Michael Fliri, Francesco Gennari, Pascal Hachem, Lina Hakim, Joanne Issa, Zena el Khalil, Marzia Migliora, Randa Mirza, Giuseppe Pietroniro, Luisa Rabbia, Marwan Rechmaoui, Rima Saab, Andrea Salvino.

  • Marzia Migliora

    Ink on paper

    pagine: 144
    formato: 19 x 20 cm
    data di pubblicazione: 2009
    immagini: 138
    confezione: cartonato
    isbn 9788877572417



    €30,00

    Il libro d’artista raccoglie 138 disegni realizzati da Marzia Migliora tra il 2006 e il 2008.

    Il titolo Ink on paper determina in modo incisivo il contenuto del volume, in cui la scelta cromatica ristretta a due colori a china, rosso e nero, determina il filo conduttore che accompagna in un viaggio per immagini senza l’ausilio della parola scritta. Il libro non contiene apparati critici né testi, una scelta atta ad evidenziare la libertà espressiva ed evocativa proprie del linguaggio del disegno. La sequenza di disegni traccia un filo narrativo che si compone agli occhi di chi guarda senza imporne una lettura precostituita. Il libro si divide in sei progetti cadenzati da una pagina bianca, una pausa, un respiro per condurre lo sguardo in un altro luogo. I soggetti rappresentati si muovono dal bosco all’alto mare, dagli interni domestici a spazi in cui un contorno indefinito vede i protagonisti galleggiare nel bianco della carta, il vuoto. Anch’esso prende forma diventando spazio fisico consistente: un luogo.

    Disegnare per Marzia Migliora è un atto di scoperta, il foglio bianco una condizione di esistenza, l’area in cui far nascere una situazione e farla diventare consapevole.