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pubblicazioni
  • Luciano Pistoi. Inseguo un mio disegno

    testi di Mirella Bandini, Maria Cristina Mundici, Maria Teresa Roberto, Margherita Sassone
    pagine: 432
    formato: 16,5 x 24 cm
    data di pubblicazione: maggio 2008
    immagini: 16 col. e 200 b/n
    confezione: brossura
    lingua: italiano
    isbn 9788877572226



    €39,00

    Il volume, pubblicato con il sostegno della Regione Piemonte, costituisce un omaggio ai quarant’anni di attività di Luciano Pistoi (1927-1995), critico d’arte, promotore e organizzatore culturale, gallerista tra i più importanti e autorevoli in Italia.
    Curato da Mirella Bandini, Maria Cristina Mundici, Maria Teresa Roberto e con l’accordo della famiglia e degli eredi, vuole testimoniare l’interesse di Pistoi nei confronti non solo delle avanguardie storiche e dei protagonisti dell’Informale internazionale, ma anche degli artisti giovani e inediti. Contiene, oltre ai saggi introduttivi delle curatrici, il regesto completo e un’ampia documentazione iconografica delle mostre realizzate da Pistoi, oltre che un’inedita antologia di suoi scritti critici unitamente ai numerosi saggi pubblicati nelle edizioni della Galleria Notizie (cataloghi e Bollettini) e della Fattoria Editrice Castello di Volpaia.
    Di famiglia toscana, Pistoi giunse a Torino giovanissimo e negli anni Cinquanta scrisse come critico d’arte su “L’Unità”. Nel 1957 aprì la galleria Notizie con una mostra di Wols e continuò presentando opere e collaborando con i critici d’arte più attivi e impegnati di quel periodo.

  • Gianni Caravaggio

    testi di Martin Bojowald, Gianni Caravaggio, Giorgio Verzotti
    intervista di Ludovico Pratesi
    pagine: 116
    formato: 19 x 24 cm
    data di pubblicazione: aprile 2008
    immagini: 60 col.
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572318



    €28,00

    Il volume è pubblicato in occasione della mostra già 39 anni su questo pianeta allestita al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro dal 12 aprile al 25 maggio 2008.

    Gianni Caravaggio presenta nell’ex chiesa del Suffragio una selezione delle sue opere, ispirate da formule scientifiche e realizzate con materiali diversi, dalla carta allo zucchero, dal marmo alle lenticchie. Un’idea di scultura di matrice concettuale e dal carattere ludico, che trova familiarità con una linea ontologica e metafisica dell´arte italiana radicata già nello Spazialismo di Lucio Fontana e nell'opera di Piero Manzoni e Luciano Fabro, proiettando tale visione nel panorama artistico attuale con una consapevolezza non comune, e degna di essere presentata in uno spazio aperto alle ricerche degli artisti italiani delle ultime generazioni.

    Il libro comprende i saggi di Giorgio Verzotti e Martin Bojowald, oltre a un testo dell'artista e all'intervista a cura di Ludovico Pratesi.

     

    Gianni Caravaggio, nato a San Giovanni (Chieti) nel 1968, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Milano con Luciano Fabro. La sua ricerca si pone dapprima come una rielaborazione del linguaggio poverista e, in seguito, come un originale ripensamento della materia scultorea, attraverso i materiali classici del marmo e del bronzo. I risultati sono opere di grande pulizia formale, tese ad indagare l'origine dello stesso gesto artistico, inteso come atto demiurgico. La sua ricerca plastica con la sua precisa componente strutturale e sintattica presenta i caratteri di un vero e proprio linguaggio. Caravaggio mette in gioco un'opera aperta dal punto di vista fenomenologico mostrando il processo attraverso cui l'opera si sviluppa nel tempo, donando al suo gesto formativo un carattere essenzialmente metaforico. La forma, mai definitiva, si costituisce attraverso lo sviluppo di un elemento generativo primigenio.

  • Lo spazio dell’uomo

    testi di Claudia Aravena, Guillermo Cifuentes, Ricardo Loebell, Guillermo Machuca, Justo Pastor Mellado, Bernardo Oyarzún, Alma Ruiz
    pagine: 168
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: marzo 2008
    immagini: 60
    confezione: cartonata
    lingua: italiano/spagnolo/inglese
    isbn: 9788877572240

     



    €25,00

    Il libro è pubblicato in occasione della mostra Lo spazio dell'uomo allestita alla Fondazione Merz (23 gennaio - 11 maggio 2008), dove è stata presentata una selezione di ventinove opere della collezione del Museo de la Solidaridad Salvador Allende, affiancata dalla produzione artistica attuale rappresentata dai lavori di sei giovani artisti cileni. Dipinti di Joan Miró, Roberto Matta e Frank Stella, sculture di Alexander Calder e Jorge Oteiza, collage di Victor Vasarely, serigrafie di Antoni Tàpies, fotografie di Arnulf Rainer e disegni di altri artisti di rilievo, dialogano con le installazioni di Claudia Aravena, Mónica Bengoa, Guillermo Cifuentes, Andrea Goic, Bernardo Oyarzún e Sebastián Preece, producendo un contrasto visivo che, se da un lato evidenzia l’inarrestabile e universale evoluzione del linguaggio dell’arte, dall’altro apre un dibattito sul ruolo dell’opera all’interno del contesto storico e sociale nel quale viene prodotta e rappresentata.

    Il libro raccoglie la documentazione fotografica della mostra, con i testi di Justo Pastor Mellado (curatore del Museo de la Solidaridad Salvador Allende) e una testimonianza scritta per ciascuno dei sei giovani artisti.

  • Paolo Grassino

    testi di Lóránd Hegyi, Gian Alberto Farinella, Norma Mangione

    pagine: 152

    formato: 16,5 X 24 cm

    data di pubblicazione: febbraio 2008

    immagini: 46 col.

    confezione: brossura

    lingua: Italiano/Francese/Inglese

    isbn 9788877572301



    €34,00

    Questo volume è il catalogo della personale tenutasi dal 9 febbraio al 6 aprile 2008 al Musée d’art moderne de Saint Etienne Métropole. Inoltre contiene i testi di Lòrand Hegyi, Norma Mangione e Gian Alberto Farinella.

    “I suoi lavori sono ‘pesanti’, talvolta nel senso letterale, ma soprattutto perché, sebbene composti da stratificazioni di diverse superfici, sono una vera e propria penetrazione e un superamento della superficie. Paolo scava all’interno, mostra il ‘dentro’ delle cose e di se stesso. Aggiungendo materia, toglie la ‘pelle’ delle cose, mettendo a nudo ciò che è nascosto dalle apparenze. […] Le sue prime opere erano installazioni dalle forme lineari e geometriche composte da contenitori di vetro, con all’interno dei liquidi colorati. Poi i contenitori sono stati sostituiti dalle tubature di scarico in PVC, scheletri abitativi che piano piano si sono scomposti, intricati come dopo il passaggio di un terremoto e col tempo i liquidi dei primi lavori sono stati assorbiti e condensati nel materiale scelto, la spugna, ‘acquatico’ per definizione. Quello di Grassino è un continuo mettere ordine al disordine e disordine all’ordine, per esplorare sempre nuove possibilità. […] Questo è ciò che accomuna tutta la ricerca di Paolo Grassino: penetrare dentro le cose e portarle fuori, esplorare i confini e le costrizioni, studiarli, superarli per poi tornare indietro” (Norma Mangione).

     

    Paolo Grassino nasce a Torino nel 1967 e suo padre Alfredo lo inizia sin da molto giovane alle discipline artistiche. Nel 1984 si iscrive al liceo artistico dove allaccia rapporti lavorativi con alcuni tra i maggiori artisti italiani come Marco Gastini, Luigi Mainolfi, Gilberto Zorio e Sergio Ragalzi. Dal 1988 espone in mostre personali e collettive e nel 1991 inizia l'Accademia Albertina di Torino insieme a Luisa Rabbia, Saverio Todaro, Domenico Borrelli creando un gruppo di lavoro condividendo i primi laboratori.

  • Dalla Land Art alla Bioarte

    testi di Jean-Max Albert, Louis Bec, Alfio Bonanno, Nicolas Bourriaud, Pier Luigi Capucci, Andrea Caretto & Raffaella Spagna, Gianluca Cosmacini, François Curlet, Marika De Acetis, Claude Faure, Piero Gilardi, Jens Hauser, Roberto Marchesini, Ivana Mulatero, Lorenzo Taiuti, Tea Taramino, Franco Torriani
    pagine: 352
    formato: 16,5 x 24 cm
    data di pubblicazione: gennaio 2008
    immagini: 32 col.
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572271



    €23,00

    Questo volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale di studi “Dalla Land Art alla Bioarte” svoltosi il 20 gennaio 2007 presso la Sala Conferenze della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Per la prima volta in Italia storici dell’arte, artisti, esperti dei nuovi media, bioetici, zooantropologi, biologi, direttori di parchi d’arte, architetti paesaggisti, biotecnologici e specialisti di didattica applicata all’arte e alle scienze, si sono incontrati per discutere degli esiti estetici del movimento Art in Nature, l’area dell’Esthétique relationnelle, il filone “genetico” dell’arte dei nuovi media e nello stesso tempo la sperimentazione aperta e attiva della Bioarte e dell’arte ecologica.

    Il Convegno è stato promosso dall’Associazione ACPAV, ente gestore del Parco d’Arte Vivente (PAV), in collaborazione con la Fondazione Torino Musei e con l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino.

  • Lida Abdul

    testi di Renata Caragliano, Stella Cervasio, Nikos Papastergiadis, Virginia Pérez-Ratton, Els van der Plas
    pagine: 172
    formato: 24 x 30 cm
    data di pubblicazione: dicembre 2007
    immagini: 100 col. e b/n
    confezione: cartonata
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572233



    €35,00

    Il volume è pubblicato con il contributo del Prince Claus Fund, della Regione Campania e della Galleria Giorgio Persano (Torino): costituisce la prima monografia esaustiva di Lida Abdul, con un apparato iconografico ampio e dettagliato che espone la produzione completa dell’artista.

    Lida Abdul si serve di video, installazioni e fotografie per esprimere la sua condizione di profuga e il suo costante sentimento di precarietà. La sua opera ci mostra gli effetti devastanti della guerra sul popolo afghano. Con un linguaggio realistico e simbolico, tra poesia e drammaticità, l’artista rappresenta un Afghanistan martoriato e distrutto da invasioni violente e regimi totalitari.

     

    Lida Abdul (Kabul, 1973) ha vissuto in Germania e in India come rifugiata prima di trasferirsi negli Stati Uniti dove vive tuttora. Premiata come migliore artista straniera nel padiglione dell’Afghanistan (Venezia, 2005) e con il prestigioso Prince Claus Award nel 2006, ha esposto i suoi lavori alla Kunsthalle di Vienna, al Museum of Modern Art di Arnhem in Olanda, Miami, Brétigny, in Francia e New York. Nel 2006 e 2007 ha partecipato alle Biennali di Singapore, Gwanju, San Paolo, Göteborg, Sharjah e Mosca.