Il libro è la nuova edizione della favola pubblicata nel 1997.
Se i blocchi di marmo scelti da Michelangelo contenevano già in sé I Prigioni che lo scultore si sarebbe limitato a portare in luce “per via di torre”, i materiali protagonisti delle Storie di pietra e d’altro contengono già in sé le opere d’arte che l’uomo ne trarrà e il racconto dell’esperienza che farà di lui un artista. Bambini per scelta o per dati anagrafici, i lettori delle Storie di pietra scoprono i materiali come li riscoprono gli artisti del nostro che spingono all’estremo limite quella sensibilità che permette di cogliere l’artisticità intrinseca nella materia e nella forma preesistenti all’intervento umano. Nel microcosmos quarziano, così vicino a quello infantile, le pietre pensano, ma i loro pensieri sono più lenti del loro trasformarsi in sabbia, che il fuoco scioglie in un vetro che cambia colore come un camaleonte; gli alberi in crescita distruggono il rigido ordine dei grattacieli ma conservano in ogni foglia l’immagine di un ritmo rigoroso; i vestiti buttati in un angolo della stanza si trasformano in un arcobaleno; e le storie di Quarzo collegano le une agli altri in una sorta di Mille e una notte illustrata dei materiali dell’arte.
Guido Quarzo, nato a Torino nel 1948, è laureato in pedagogia e ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Ha scritto filastrocche, romanzi, racconti per ragazzi di cui ricordiamo Seconda storia del principe Faccia da Maiale, L’ultimo lupo mannaro in città, Comefuché, Il viaggio dell’Orca Zoppa, Sogno disegno matita di legno e testi teatrali rappresentati in scuole e teatro di Torino ed organizza corsi e laboratori per insegnanti e alunni.