È un vero “viaggio delle meraviglie” quello del piccolo Marco, che nella notte di Natale, contravvenendo al più ovvio dei divieti, si avventura da solo nella campagna innevata, dove una tempesta di forme e colori lo scorterà in volo attraverso una serie di incontri bizzarri, teneri o spaventosi. Preventivamente immortalati dall’artista Julian Schnabel in ritratti enigmatici e svaporate visioni, i personaggi di Neve vanno dall’Idiota, che odia pensare ma ama giocare alle carte, all’Ornitorinco Platypus, che nessuno vede mai ma lascia tracce in quantità, all’Uomo di Neve, il cui “santino” su Polaroid nella tasca di Marco ne protegge l’accattivante girovagare fino a ricomparire, al sorgere del sole, nelle vesti corazzate di un guerriero medievale.
Dario Voltolini alterna abilmente il registro narrativo a quello figurativo, scandito dalle altrimenti ermetiche immagini di Schnabel: a queste lo scrittore affianca un dizionario fantastico di oggetti, musiche, ambienti, concetti ed emozioni che trascinano bibliofili ed esordienti nell’avventura onirica della lettura.
Julian Schnabel, nato a New York nel 1951, completa qui gli studi dove frequenta dal 1973 l’Indipendent Study Program del Whitney Museum. Nel 1976 compie un primo viaggio in Europa, dove si appassiona ai capolavori di Giotto, Duccio da Boninsegna, Caravaggio. In un secondo viaggio europeo, l’uso della maiolica nelle architetture di Barcellona di Antoni Gaudí lo suggestiona a tal punto da indurlo a rivestire l’intera superficie delle sue tele da un collage di piatti rotti. Nella sua ricerca non dimentica le tecniche più tradizionali, come la pittura su tela o tavola, per quanto sia fortemente caratterizzata dall’adozione come supporti di materiali inconsueti - velluti, fondali di teatri, teloni cerati. Altrettanto vasto è il repertorio figurativo, che spazia dalle grandi scritte ai ritratti in chiave espressionista, dalle elaborazione di simboli religiosi pertinenti a culture diverse alla citazione letterale di dipinti famosi.
Dario Voltolini, nato nel 1959 a Torino dove si è laureato in Filosofia del Linguaggio, è noto al grande pubblico per Una intuizione metropolitana, (Bollati Boringhieri), Rincorse (Einaudi) e per il recente libro pubblicato da Feltrinelli Forme d’onda. Ha scritto due radiodrammi per Radio3 e Radio2, i testi di Mosorrofa o dell’ottimismo, Città, Macchinario, Capelas Iperfeitas per il musicista Nicola Campogrande e tiene regolarmente corsi di scrittura creativa presso la Scuola Holden di Torino. Qui esordisce senza esitazioni nella letteratura per ragazzi, guidandoli attraverso la giungla misteriosa delle opere di Julian Schnabel.