Un particolare gioco viene confezionato ne “I due”, un Autore e il suo Traduttore si scontrano e vengono raccontate le loro miserabili e mirabili gesta.
Un confronto assurdo e accesso che germina e prolifica in un impasto scatologico e sboccato: fin dall’inizio sono uno l’opposto dell’altro, eppure contemporaneamente indivisibili. Due stronzi che cercano disperatamente di separarsi, finendo però per essere ciascuno l’omino di pece dell’altro, in duplicazioni vertiginose e collassi gravitazionali.
Dedicato da Moresco (con indifesa tenerezza) al suo traduttore francese Laurent Lombard, il testo scurrilmente quanto metafisicamente senza freni raffigura i due attraverso il loro rapporto, la vita editoriale, la vita in generale e l’aldilà fino alla presenza di un creatore indimenticabile, stronzo come loro, e come loro grandioso nella cornice sporcacciona e infantilmente libera che qui olezza e fermenta.
Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947. internazionale. È tradotto in numerose lingue e si è affermato come autore di assoluta singolarità nel panorama nazionale e Della sua vasta opera romanzesca, saggistica e teatrale ricordiamo la sua trilogia Giochi dell’eternità costituita da Gli esordi (Feltrinelli, 1998), Canti del caos (Feltrinelli, 2001; 2003; 2009) e Gli increati (Mondadori, 2015). Tra le sue ultime opere Canto di D’Arco (SEM, 2019), Chisciotte (SEM, 2020) e Canto del buio e della luce (Feltrinelli, 2024).