Quali sono le origini della costruzione del potere, dell’uso della violenza come strumento cosciente, dello spargimento di sangue come fondamento del collettivo, che costituiscono la base del pensiero e delle pratiche della nostra civiltà? Quando Roma decise di costruire il Campidoglio, fu scoperta sotto le fondazioni una testa umana, dal viso intatto. Si direbbe che il soldato, raffigurato in primo piano nell’opera di A. Caron (1521 – 1599) che apre il libro, ritto in trionfo su un podio rotondo, l’abbia appena ritrovata. La mostra come si mostra un trofeo. Si direbbe che questi combattimenti, questi assassinii abbiano luogo nello zoccolo di sostegno, nei sostegni stessi dei monumenti. Queste battaglie fondamentali sono il soggetto di questo libro, chiamato Libro delle fondazioni. Fondazioni dei muri di pietra sulla carne, fondazione della città, della sua storia, della sua cultura, dei suoi spettacoli, della sua politica: ma anche dei nostri. Saggio di filosofia della conoscenza, questo libro è una ricerca della realtà snaturata dalle formazioni ideologiche, traccia i possibili lineamenti di un sapere e di un pensiero costruiti fuori dal furore delle lotte verbali e dalle delimitazioni di potenza. Sono i termini stessi di una cultura, natura, civiltà, che trovano qui, in negativo e in positivo, una loro nuova determinazione.
Michel Serres (1930-2019) è stato filosofo e scrittore francese. Membro dell'Académie Francaise, ha insegnato Storia della scienza presso l'Università di Paris 1 e la Stanford University. Tra gli ultimi saggi: Hominescence (2001),L'incandescent (2003), Récits d'humanisme (2006), Musique (2011). In Italia sono pubblicati L'ermafrodito. Sarrasine scultore (Bollati Boringhieri, 1989), Tempo di crisi (Bollati Boringhieri, 2010), Non è un mondo per vecchi (Bollati Boringhieri, 2013), Darwin, Napoleone e il samaritano (Bollati Boringhieri, 2017) e Contro i bei tempi andati (2018). Nel 2014 gli è stato conferito il premio Nonino.