Pennisole
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    Ugo Cornia

    Il mio amico Bill Clinton

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 80
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: marzo 2025
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn: 9788877573223



    €12,00

    Questa è l’incantevole storia di un’amicizia tra un adulto e un bambino che ha inizio dal comune amore per i fumetti (Asterix, Alan Ford, Tex Willer). L’adulto è l’autore, il bambino è Bill Clinton, cioè il suo nome di battesimo è Bill Clinton (il cognome è un altro).

    La storia qui narrata già di per se stessa calamita la simpatia del lettore: è curiosa, originale nella sua quieta quotidianità, contemporaneamente e inscindibilmente buffa e serissima. Ma siccome (tendiamo sempre a dimenticarcelo) nessuna storia esiste se non è raccontata, è importante soprattutto dire che è il modo di narrare di Ugo Cornia a generare l’incanto. La sua voce, inimitabile, suona in ogni frase, in ogni accostamento, in ogni dissimulato scatto dell’intelligenza. La sua scrittura, in tutti i suoi testi, è una specie di canto che risuona con discrezione ma infinita precisione nella nostra letteratura. È fatta di timbri, melodie, andamenti prosodici e ritmi talmente personali da identificare questo autore più delle sue impronte digitali. Ti prende senza che tu te ne accorga, ti culla, ti conduce, ti imbambola.

    Scrittura e voce sono una medesima cosa in Cornia, lo stesso respiro, e sempre quando lo si legge contemporaneamente lo si ascolta. Con un grado assoluto di sottigliezza e purezza, un indefinibile umorismo a poco a poco, senza scatti, senza fretta, persino con malinconia, ci offre una lente ulteriore attraverso cui osservare la vita e l’esperienza, come se fosse il dono prezioso di un ipnotista gentile.

     

    Ugo Cornia è nato a Carpi e vive a Modena. Laureato in filosofia a Bologna, ha insegnato in varie scuole superiori e da anni insegna italiano all’I.I.S. Venturi di Modena. Il suo romanzo d’esordio Sulla felicità a oltranza, del 1999 con Sellerio, l’ha posto tra i più interessanti narratori italiani contemporanei. Tra i suoi lavori ricordiamo: Modena è piccolissima, illustrato da Giuliano Della Casa (EDT, 2009); Autobiografia della mia infanzia (Topipittori, 2010); Il professionale. Avventure scolastiche (Feltrinelli, 2012); Sono socievole fino all’eccesso. Vita di Montaigne (Marcos y Marcos, 2015); La vita in ordine alfabetico (La Nave di Teseo, 2021) e Le storie di mia zia (Quodlibet, 2023).

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    Daniele Petruccioli

    Viaggio nell'Ade

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 104
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: marzo 2025
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn: 9788877573216



    €12,00

    Il Viaggio nell’Ade di Daniele Petruccioli è un testo che, data la presenza fondamentale di assonanze, rime interne, ritmi e ripetizioni e sapienza metrica, va collocato negli sfumati territori dove la prosa e la poesia si incontrano, flirtano e pensano insieme.

    Voci, personaggi e apparizioni simboliche allestiscono un concerto e una danza in cui la discesa agli inferi, la meditazione sulla morte e cioè sulla vita, le reminiscenze e le esperienze del passato raggiungono le zone dove stanno, stratificati, i nostri depositi di archetipi e strutture simboliche. Io, Noi, Loro, Lei, Voi, Tu, sono come proiettili sparati nel testo: lo crivellano con il loro portato denotativo e la complessità delle loro reciproche relazioni. In questa discesa ci si perde e come per miracolo ci si ritrova. Fronteggiare la morte, tanto come corpi quanto come pensieri e figure, è il perno della meditazione concertata da Petruccioli, così densa di musicalità e ritmi da coinvolgere le nostre sensibilità di lettori a molti livelli.

    La sensibilità di Petruccioli alla lingua italiana incorpora come un lievito le sue frequentazioni in qualità di squisito traduttore da altre letterature e spesso avvampano nelle sue pagine visioni che giungono anche da questi ulteriori territori linguistici e testuali. Ne deriva una lingua che senza tregua cresce e fermenta dal proprio interno sfoderando figure impressionanti per nitore e rilevanza (La vecchia, La pazza...). Il testo è ricco di indicazioni per partitura musicale, che alludono all’universo sinfonico che qui ci accoglie con suggerimenti del tempo e del ritmo che la lettura ci chiede (Largo, Allegretto a tempo di swing, Adagio, Rondò un poco maestoso...) per poterne più compiutamente godere.

    Testo sorprendente: un faccia a faccia rigogliosamente, incoercibilmente vitale con la morte.

     

    Daniele Petruccioli è traduttore di romanzi da portoghese, francese e inglese. Insegna Traduzione Editoriale e Teoria della Traduzione all’università di Roma UNINT. Ha esordito con il volume di poesia Sonderkommando (Zona, 2007), ha pubblicato articoli e saggi sul tradurre, come Le pagine nere (La Lepre, 2014), racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo La casa delle madri del 2020 (nella dozzina del premio Strega) e Si vede che non era destino del 2023 (premio Letterario Basilicata), entrambi per TerraRossa Edizioni. Vive a Roma.

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    Marco Drago

    La Bohème

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 80
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: giugno 2025
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn: 9788877573292



    €12,00

    All’incirca dalle parti dove il 44° parallelo Nord interseca l’8° meridiano Est c’è un luogo della memoria che Marco Drago fa vivere sulla pagina con perizia magistrale. Drago convoca i suoi esseri umani in una specie di presepe vivente che al posto del Bambino ha una Birreria. Per quanto la scrittura di questo autore sia di presa immediata sul lettore, rasoterra nei suoi tragitti scattanti, concreta al punto di essere decodificata prima dai corpi e solo in seguito dalle menti, l’esito di ogni suo testo contiene compressa e compatta una assai articolata visione del mondo e una visione della vita dolente ma divertita, desolata ma sontuosa, sarcastica ma appassionata: disperata e mistica.

    Drago, come tutti coloro con un talento puro per la scrittura, è inimitabile sotto molti aspetti. In particolare ha una capacità misteriosa che gli permette di rovesciare totalmente il rapporto tra ciò che intendiamo con “persona” e ciò che intendiamo con “personaggio”, cioè tra le sue pagine vivono e si incontrano persone che tutto lascia intendere fossero nella vita reale dei (bei) personaggi. Ciascuno con un tic, o una fantasia, o una delusione inemendabile, o una debolezza, o uno stigma, o un’adesione identitaria a ruoli sociali transeunti, o una pulsione invincibile, un talento artistico da dissipare, un innamoramento.

    Nel suo presepe le persone di bella interiorità convivono con gli scoppiati più alla deriva. Tutti nel catino della vita e del tempo trituratore. Tutti amati e burlati in un unico gesto dall’autore. Intorno alla Birreria convergiamo anche noi lettori, perché sentiamo che lì c’è una pulsazione sotterrata e percepiamo che solo uno che scriva come Marco Drago può renderla così immediata.

    Secco, struggente, definitivo il finale. Di questa piccola e universale Bohème.

     

    Marco Drago è scrittore, traduttore e conduttore radiofonico. Ha pubblicato: L’amico del pazzo e altri racconti (Feltrinelli, 1998), Cronache da chissà dove (Minimum Fax, 2000), Domenica sera (Feltrinelli, 2001), Zolle (Feltrinelli, 2005), La vita moderna è rumenta (Feltrinelli, 2012), La prigione grande quanto un paese (Barbera Editore, 2013), Baladin, la birra artigianale è tutta colpa di Teo, con Teo Musso (Feltrinelli, 2013), Sesso calcio e rock and roll (Feltrinelli, 2014) e Innamorato (Bollati Boringhieri, 2023). Ha tradotto molti libri dall’inglese per i maggiori editori italiani. Tra il 2000 e il 2025 ha scritto e condotto con Gaetano Cappa trasmissioni radiofoniche per RadioRai, Radio24 e RSI. Fa parte della factory artistica Istituto Barlumen.

  • Il Faraone Anguilla

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 104
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: novembre 2024
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn 9788877573186



    €12,00

    Il Faraone Amasi, XXVI dinastia, fu un uomo di potere i cui modelli non furono né la “golpe”, né il “lione”, animali le cui caratteristiche dovrebbe manifestare, secondo la celebre metafora di Niccolò Machiavelli, un Principe per ben governare. Il modello di Amasi fu un altro animale, secondo la felice intuizione di Giovanni Mariotti: l’anguilla. Sfuggente, imprendibile, infrattato, sgusciante, non lineare, cauto, sdrucciolevole, elusivo, il Faraone Amasi interpretò il ruolo di potente in maniera decisamente poco convenzionale, facendo tesoro della propria gavetta come ladro di tombe. Persino da cadavere Amasi restò inafferrabile come lo era stato da vivo. Riesce invece ad afferrarlo Mariotti, con questa sua deliziosa, squisita narrazione. Nell’interpretazione che Amasi diede del potere e nell’esercizio che ne fece, Mariotti vede una via, per quanto fragile e imperfetta, per mantenere la vita civile dei sudditi entro l’ambito della felicità possibile: chi visse in Egitto sotto il Faraone Amasi ha potuto conoscere la douceur de vivre. Un potere non aggressivo, esercitato più dietro le quinte con intelligenza che alla ribalta con proclami, antiespansionistico e attento alle derive espansionistiche altrui, quieto nel tempo: soffia un venticello di primavera da questo periodo, raccontato da Mariotti come calco da Erodoto. Ed è, misteriosamente, lo stesso venticello profumato che passa nelle frasi perfette di questa prosa che respira, ossigena, produce leggerezza e benessere nel lettore.

     

    Giovanni Mariotti è nato in Versilia nel 1936 e vive a Milano. Ha lavorato molti anni presso varie case editrici. Ha tradotto opere di Itard, Gobineau, Schwob, Denon, Nerval, ha collaborato con diversi giornali come L’Espresso, il Corriere della Sera e con la rivista d’arte FMR. Tra le sue opere ricordiamo con Adeplhi Storia di Matilde (2003) e Piccoli addii (2021), con Franco Maria Ricci La carpa del sogno (2017) e La gatta, Borges e il foxterrier (2020) e con La Nave di Teseo il recente I manoscritti dei morti viventi (2023).

  • La promessa del ritorno

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 80
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: giugno 2024
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn: 9788877573155



    €12,00

    Animali diversi si stagliano nel mondo creato da Santangelo, un mondo crudo, violento, il nostro. Una selvaggia pantera lotta contro la sottomissione e il fare noncurante degli uomini, una famiglia di tonni cerca vendetta davanti a mani feroci che frantumano, due cani combattono clandestinamente senza volerlo, un ragazzo invece cerca ancora il “domani”, insieme a suo nonno e alla sua gallina, con gli occhi pieni di speranza e di meraviglia mentre ammira il razzo volante ancora a terra. Si passeggia tra passato e presente, per l’antica Roma, nell’arena del Colosseo, tra i pescherecci che si affacciano su un mare colmo di sangue, in mezzo a gabbie galleggianti e un cielo pieno di stelle. Si cerca il “domani”, anche quando il confine tra bene e male sembra essere molto marcato.

    Titoli dei racconti: “La pantera che visse tre volte”; “La fossa”; “La vendetta dei tonni”; “La promessa del ritorno”.

    Saggio: “Perché scrivere favole oggi”.

     

    Evelina Santangelo è scrittrice, editor e insegnante di Tecniche della Narrazione. Per Einaudi ha pubblicato i racconti "L’occhio cieco del mondo" e diversi romanzi, tra i quali: "Il giorno degli orsi volanti" del 2005, "Senzaterra" del 2008 e "Da un altro mondo" del 2018 (libro dell’anno 2018 Fahrenheit, Rai Radio 3; Premio Feudo di Maida 17ª edizione; Superpremio Sciascia-Racalmare 30ª edizione; Premio Pozzale Luigi Russo 67ª edizione). Il suo ultimo libro è uscito per Einaudi nel 2023 "Il sentimento del mare" (Premio Costa Smeralda). Sempre per Einaudi ha curato Terra matta di Vincenzo Rabito, ha tradotto Firmino di Sam Savage e Rock ’n’ Roll di Tom Stoppard. Suoi articoli sono usciti su quotidiani, blog e settimanali nazionali. Collabora con il settimanale "L’Espresso".

  • Materiali onirici di un somarello marino

    postfazione di Dario Voltolini
    pagine: 152
    formato: 12 x 18 cm
    data di pubblicazione: maggio 2024
    confezione: brossura
    lingua: italiano

    isbn: 9788877573117



    €12,00

    In questo suo Materiali onirici di un somarello marino l’autore ci regala quello che è finora il suo libro più misterioso, un racconto inaspettato e subacqueo. Con movenze fiabesche si incontrano e si allontanano esseri acquatici, un “pesiolino azzurro”, un ippocampo Pippocampo, cavalluccio, anzi somarello marino, spugne, granchi, gamberoni come Lucio, un’enigmatica cavalluccia di nome Italia. Questi esseri si muovono in scenari di relitti abbandonati, fondali, pietre tufacee, ringhiere metalliche corrose e impastate di molluschi, coralli. La fiaba ha un’anima dolorosa, ci si muove come in un incubo pieno di pericoli (tra cui noi umani con le nostre reti e i nostri acquari), non si è padroni della propria direzione. È un testo importante per penetrare la scrittura di questo nostro narratore, un ligure di entroterra e di pietre ripide che qui scende direttamente sotto il pelo del mare e ci mostra in forma di apologo cosa si muove sotto la crosta terrestre dei racconti.

     

    Marino Magliani è nato in una valle ligure e ha trascorso gran parte della vita fuori dall’Italia. Oggi vive tra la Liguria e la costa olandese, dove scrive e traduce. Scrittore, traduttore, sceneggiatore di fumetti, il suo ultimo romanzo è Il bambino e le isole (66thand2nd, 2023), finalista Premio Merano; mentre la sua ultima traduzione è Islario fantastico argentino (TARKA edizioni, 2023). Forse, non avrebbe mai scritto “Il discorso di un ippocampo” se non si fosse chiamato Marino.