Cataloghi d'arte
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S.N.O.W. Sculpture in Non-Objective Way
testo di Andrea Bellini
pagine: 120
formato: 17,5 x 22 cm
data di pubblicazione: dicembre 2005
immagini: 90 col. e b/n
confezione: brossura
lingua: italiano/inglese
isbn 9888775719911
€30,00
Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra S.N.O.W. (Sculpture in Non-Objective Way) allestita presso la Galleria Tucci Russo di Torre Pellice (Torino) dal 8 ottobre 2005 al 22 gennaio 2006.
La mostra S.N.O.W. intende indagare alcuni aspetti della ricerca plastica contemporanea, concentrandosi su un versante non oggettuale, astratto. Pur operando in contesti molto diversi dal punto di vista del background storico-artistico, i sei artisti in mostra (Gianni Caravaggio, Björn Dalem, Francesco Gennari, Paolo Piscitelli, Robin Rhode, Conrad Shawcross) lavorano attorno a un medesimo oggetto di interesse, con un atteggiamento verso la scienza di carattere sostanzialmente aneddotico, metaforico, letterario e simbolico. I materiali impiegati sono molto spesso naturali, come il legno, il marmo, lo zucchero e la schiuma, ed evitano l’effetto ottico, retinico, o il richiamo a un immaginario massmediatico. Ogni riferimento al quotidiano, all’oggetto, all’elemento riconoscibile, è scartato a favore di una concezione più complessa e visionaria della forma.
Il volume, curato da Andrea Bellini, documenta il percorso della mostra alla Galleria Tucci Russo e propone una serie di immagini che presentano i lavori più rappresentativi di ciascun artista.
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Luisa Rabbia
testo di Achille Bonito Oliva
pagine: 112
formato: 23 x 27 cm
data di pubblicazione: novembre 2005
immagini: 96 col. e b/n
confezione: brossura
lingua: italiano/inglese/spagnolo
isbn 9888775719607
€35,00
Monografia completa e aggiornata dell'artista torinese, pubblicata dopo la personale allestita alla Galleria Giorgio Persano.
Il libro documenta l'ampia produzione artistica di Luisa Rabbia, presentando in ordine cronologico una sessantina di lavori che mettono in scena materie e diversi materiali, dal silicone fino alla carta e al suono. Circa novanta immagini introdotte da un saggio di Achille Bonito Oliva.
Luisa Rabbia registra l’impercettibile soglia tra l’inerzia e la volontà di vivere, sguardo attivo e passivo, soggetto pulsante e materia inanimata: “Prediligo i materiali che registrano e raccontano la nostra relazione col tempo, in un dialogo fra la mente e il caso. Per questo il disegno è così centrale in questa fase della mia ricerca, per me è un nodo che unisce costruzione razionale con immaginazione, secondo dopo secondo”.
"Luisa Rabbia transita attraverso riferimenti linguistici e culturali da cui sicuramente si emancipa attraverso un’opera che rappresenta un vero e proprio esodo dentro i meandri della storia dell’Arte per approdare nel felice isolamento di un altrove in cui abita la sua opera" (Achille Bonito Oliva).
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ciboxmenti geistesnharung food4thought
testi: Gigi Brozzoni, Giacomo Fornari, Giuseppe Lo Russo, Alessandra Pace, Pier Luigi Sacco, Paola Tognon
pagine: 224
formato: 16,50 x 24 cm
data di pubblicazione: ottobre 2005
immagini: 90 b/n e col.
confezione: brossura
lingua: italiano/tedesco/inglese
isbn 9788877571939
€30,00
Ciboxmenti è un’iniziativa ideata e realizzata dalla Provincia Autonoma di Bolzano a cura di Paola Tognon e Gigi Brozzoni, direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli.
Il progetto di ciboxmenti ha visto la collaborazione di quattro cuochi e cinque artisti impegnati in un’intensa riflessione sui concetti di cibo e arte. Tema del progetto è il rapporto tra arte e gusto, arte e nutrimento e, più in generale, l’indagine dell’origine creativa, sociale e politica dei processi di produzione e trasformazione degli alimenti.
Questo volume documenta l’esperienza del progetto e della mostra, il suo percorso, gli eventi espositivi e le performance che lo hanno accompagnato, le riflessioni e le testimonianze degli autori, degli artisti e dei cuochi che hanno contribuito alla realizzazione di ciboxmenti.
Curato da Alessandra Pace, il volume si propone di illustrare compiutamente l’intero progetto: utilizzando il cibo come oggetto di riflessione, sono stati realizzati interventi e sperimentazioni con “sconfinamenti” in ambito sociale, economico, artistico e culinario per indagare il rapporto cibo/arte. Questo libro ne illustra le dinamiche avvalendosi di numerose testimonianze scritte e di un ricco apparato iconografico.
Artisti: Raúl Cárdenas Osuna, Francesco Jodice, Dunja Scannavini, Sissel Tolaas, Ben Vautier
Cuochi: Burkhard Bacher, Herbert Hintner, Thomas Mayr, Davide Scabin -
Gilberto Zorio
testi di Ada Masoero, Marco Meneguzzo, Giorgio Verzotti, Klaus Wolbert
pagine: 192
formato: 21,50 x 30,50 cm
data di pubblicazione: luglio 2005
illustrazioni: 121 b/n e col.
confezione: edizione cartonata
lingua: italiano/tedesco/inglese
isbn 9788877571830
€45,00
Il volume presenta l’ampia produzione di Zorio ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera a partire dalle prime mostre degli anni sessanta (Tenda; Rosa-blu-rosa, 1967; Odio, 1969), passando per gli anni ottanta e novanta (Per purificare le parole, 1982; Stella con giavellotti, 1985; Canoa di Columbus, 1990; La piazza di Valencia, 1991; Stella di terracotta, 1995; Marranotto, 1996) fino ai lavori più recenti e inediti (Senza titolo; Barca nuragica, 2000; Stella di cuoio, 2005). “Zorio non guarda all’energia, non la considera, non la analizza, ma la ama e la esprime. Non si reggono quasi quarant’anni di attività, giocando più sul livello sentimentale, sensuale, sciamanico che razionale e concettuale dell’azione artistica, se questa attitudine non è connaturata al proprio essere, se non esiste, cioè, una “comunione” con l’energia del mondo. Al pari di ogni sua opera, Gilberto Zorio è l’energia e al tempo stesso la sua metafora.” (Marco Meneguzzo)
La monografia si avvale dei testi critici di Ada Masoero, Marco Meneguzzo, Giorgio Verzotti e del direttore dell’Institut Mathildenhöhe, Klaus Wolbert.
Gilberto Zorio dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera. Al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Fundação de Serralves di Oporto (1990), Documenta di Kassel (1992), il Dia Center for the Arts (2001) e la Galleria Sonnabend di New York (2004).
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Gilberto Zorio. Phosphoros
pagine: 44
formato: 30,5 x 21,5 cm
data di pubblicazione: luglio 2005
immagini: 38 col.
confezione: edizione cartonata
lingua: italiano
isbn 9788877571946
€25,00
Il volume è pubblicato in occasione della mostra allestita presso l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt dal 23 luglio al 4 settembre 2005.
L’album raccoglie diciannove disegni realizzati dall’artista tra il 1999 e il 2005 e qui riprodotti nella duplice visione con luce e al buio. L’utilizzo della pittura fosforescente, infatti, permette di illuminare e “accendere” il disegno in una multiforme luminescenza, in un paesaggio fosforescente e indefinito.
Gilberto Zorio, scultore italiano, è tra i principali esponenti dell'Arte Povera italiana. Dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera e sono innumerevoli le sue mostre, personali e collettive, presso spazi pubblici e privati. Al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), la Galleria Civica di Arte Modena e il Kunstverein di Stoccarda (1985), Il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Fundação de Serralves di Oporto (1990), L’Istituto Valenciano de Arte Moderno di Valencia (1991), il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel (1992) la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1996), il Dia Center for the Arts (2001) e la Galleria Sonnabend di New York (2004).
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Fondazione Merz 2002-2005
pagine: 88
formato: 15 x 21 cm
data di pubblicazione: marzo 2006
immagini: 100 col. e b/n
confezione: brossura
lingua: italiano/inglese
isbn 9788877572042
€12,00
La pubblicazione vuole descrivere in tutti i suoi aspetti il progetto architettonico e il ripristino dell'edificio che è diventato la sede della Fondazione Merz a Torino.
La ristrutturazione della ex centrale termica Officine Lancia ha interessato un edificio industriale degli anni Trenta situato in Borgo San Paolo, quartiere destinato a numerosi interventi di riqualificazione urbanistica e culturale di Torino negli ultimi anni, e ne ha ridefinito gli spazi interni tenendo conto delle finalità culturali per le quali la Fondazione Merz è stata creata.
Un numero scelto di immagini documenta attraverso i disegni, i dettagli costruttivi e il reportage fotografico dell'inaugurazione, avvenuta il 29 aprile 2005, il percorso che ha portato dal restauro dell'edificio alla conclusione dei lavori sino alle fasi di allestimento delle opere di Mario Merz. Un percorso per immagini che è insieme documento e testimonianza di architettura e cultura contemporanea, questo libro rappresenta la prima edizione di una collana di quaderni dedicati alle mostre di artisti che si confronteranno con lo spazio e il lavoro di Mario Merz.