Collane
  • Gilberto Zorio

    testi di Ada Masoero, Marco Meneguzzo, Giorgio Verzotti, Klaus Wolbert
    pagine: 192
    formato: 21,50 x 30,50 cm
    data di pubblicazione: luglio 2005
    illustrazioni: 121 b/n e col.
    confezione: edizione cartonata
    lingua: italiano/tedesco/inglese
    isbn 9788877571830



    €45,00

    Il volume presenta l’ampia produzione di Zorio ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera a partire dalle prime mostre degli anni sessanta (Tenda; Rosa-blu-rosa, 1967; Odio, 1969), passando per gli anni ottanta e novanta (Per purificare le parole, 1982; Stella con giavellotti, 1985; Canoa di Columbus, 1990; La piazza di Valencia, 1991; Stella di terracotta, 1995; Marranotto, 1996) fino ai lavori più recenti e inediti (Senza titolo; Barca nuragica, 2000; Stella di cuoio, 2005). “Zorio non guarda all’energia, non la considera, non la analizza, ma la ama e la esprime. Non si reggono quasi quarant’anni di attività, giocando più sul livello sentimentale, sensuale, sciamanico che razionale e concettuale dell’azione artistica, se questa attitudine non è connaturata al proprio essere, se non esiste, cioè, una “comunione” con l’energia del mondo. Al pari di ogni sua opera, Gilberto Zorio è l’energia e al tempo stesso la sua metafora.” (Marco Meneguzzo)

    La monografia si avvale dei testi critici di Ada Masoero, Marco Meneguzzo, Giorgio Verzotti e del direttore dell’Institut Mathildenhöhe, Klaus Wolbert.

     

    Gilberto Zorio dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera. Al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Fundação de Serralves di Oporto (1990), Documenta di Kassel (1992), il Dia Center for the Arts (2001) e la Galleria Sonnabend di New York (2004).

  • Giorgio Griffa

    POST SCRIPTUM

    testo di Giorgio Griffa
    pagine: 160
    formato: 16,5 x 23,5 cm
    data di pubblicazione: luglio 2005
    immagini: 70 col.
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877571922



    €26,00

    Il volume è edito in occasione della mostra allestita all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt dal 23 luglio al 4 settembre 2005.

    “Questo scritto è destinato a coloro i quali ritengono che la mia pittura sia un esercizio più o meno elegante di estetismo decorativo. Ad essi intendo dire che credo e mi affido al valore lirico del colore e dei segni, ma non penso che la pittura, e l’arte in genere, sia una fuga dalla realtà, una zona franca. Credo al contrario che essa continui ad essere uno strumento di conoscenza e quindi di immersione nella realtà.” (Giorgio Griffa)

    Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936. Dal 1968 ha tenuto circa cento esposizioni personali in spazi pubblici e privati, fra cui la XXXIX Biennale di Venezia nel 1980 e la GAM di Torino nel 2001-02. Ha pubblicato i seguenti testi: Non c’è rosa senza spine (Martano, Torino 1975); Cani sciolti antichisti (Martano e Samanedizioni, Genova 1980);  Drugstore Parnassus (Martano e Ottenhausen Verlag, Aachen 1981); In nascita di Cibera (Studio Noacco, Chieri 1989); 434-442-443-... (Franco Masoero, Torino 1992); Il  principio di indeterminazione (Maestri Incisori, Milano 1994); Di segno in segno, con Martina Corgnati (Stefano Fumagalli, Bergamo 1995); Come un dialogo (Lorenzelli Arte, Milano 1997); Approdo a Gilania (Galleria Giancarlo Salzano, Torino 1998); Intelligenza della materia (Galleria Giancarlo Salzano, Torino 2000); 60 schizzi da opere 1968/2000 e un testo (Franco Masoero, Torino 2000); Nelle orme dei Cantos (Libri Scheiwiller, Milano 2001).

  • Gilberto Zorio. Phosphoros

    pagine: 44
    formato: 30,5 x 21,5 cm
    data di pubblicazione: luglio 2005
    immagini: 38 col.
    confezione: edizione cartonata
    lingua: italiano
    isbn 9788877571946



    €25,00

    Il volume è pubblicato in occasione della mostra allestita presso l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt dal 23 luglio al 4 settembre 2005.

    L’album raccoglie diciannove disegni realizzati dall’artista tra il 1999 e il 2005 e qui riprodotti nella duplice visione con luce e al buio. L’utilizzo della pittura fosforescente, infatti, permette di illuminare e “accendere” il disegno in una multiforme luminescenza, in un paesaggio fosforescente e indefinito.

     

    Gilberto Zorio, scultore italiano, è tra i principali esponenti dell'Arte Povera italiana. Dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera e sono innumerevoli le sue mostre, personali e collettive, presso spazi pubblici e privati. Al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), la Galleria Civica di Arte Modena e il Kunstverein di Stoccarda (1985), Il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Fundação de Serralves di Oporto (1990), L’Istituto Valenciano de Arte Moderno di Valencia (1991), il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel (1992) la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1996), il Dia Center for the Arts (2001) e la Galleria Sonnabend di New York (2004).

  • Mario Merz

    Voglio fare subito un libro

    a cura di Beatrice Merz
    introduzione di Harald Szeemann
    pagine: 172
    formato: 16,5 x 23,5 cm
    data di pubblicazione: aprile 2005
    confezione: brossura
    lingua: italiano
    isbn 9788877571915



    €24,00

    Questa è la nuova edizione, riveduta e corretta, degli scritti dell’artista pubblicati per la prima volta nel 1985.

    “Voglio fare subito un libro è una raccolta di testi editi e inediti scritti da Mario Merz fino al 1985, in cui il dialogo tra le ‘forze’ dell’arte e quelle della letteratura erompe alle volte lussureggiante e brillante e alle volte aspro e critico, si concentra o si disperde in vari argomenti che scorrono nelle pagine come in un fiume in piena. Le libertà poetiche di cui Mario Merz si appropria nell’atto dello scrivere sono incastri di suggerimenti e riferimenti alla sua arte. Un’arte gestita sulla base di invenzioni: di strutture architettoniche (la progressione dei tavoli, delle spirali o dei più conosciuti igloo…), di costruzioni pittoriche (che si sviluppano fin dalla nascita di Merz artista), sullo sviluppo ciclico naturale e numerale degli elementi (l’applicazione della progressione numerica di Fibonacci), sull’utilizzo di materiali rifiutati dalla società (vetri rotti, giornali vecchi…), sulle dichiarazioni strategiche (“Se il nemico si concentra perde terreno, se si disperde perde forza”, “Objet cache-toi”, “Città irreale…”) che nelle sue opere vengono inserite come assiomi e nella lettura di questo libro affiorano come tracce.” Harald Szeemann

  • Mario Merz
    Marosia Castaldi

    What to do?

    La favola dell'arte

    pagine: 80
    formato: 14 x 20 cm
    data di uscita: aprile 2005
    immagini: 36 col.
    confezione: cartonato
    lingua: inglese
    isbn 9788877571663



    €15,00

    “Una assomigliava a un dinosauro. Un’altra a un formichiere. Un’altra a una grossa lucertola o forse a un coccodrillo. Non sono solo forme o segni tra le stelle. Sono creature vive che si muovono nel cielo – mi dicevo – l’universo è pieno di dinosauri, di aquiloni, di lucertole e leoni, di uomini con le frecce e di rinoceronti.” Dall’incontro delle parole di Marosia Castaldi con le suggestive immagini delle opere di Mario Merz, nasce una storia delicata e divertente che racconta ai bambini un mondo fatto di immaginazione con un linguaggio semplice e poetico, che si accompagna ai colori e alle forme dell’Arte.

    Mario Merz (Milano 1925-2003). Le opere di Mario Merz si trovano attualmente nelle collezioni permanenti di alcuni dei più prestigiosi musei del mondo: dal Guggenheim di New York al MOCA (Museum of Contemporary Art) di Los Angeles, dallo Stedelijk Museum di Amsterdam alla Nationalgalerie di Berlino, dall’Israel Museum di Gerusalemme al Pompidou di Parigi.

    Marosia Castaldi (Napoli 1951 - Milano 2019), è stata una scrittrice e artista.  Ha pubblicato i racconti Abbastanza prossimo (Tam Tam 1986), Casa idiota (Tringale 1990), Piccoli paesaggi (Anterem 1993); romanzi tra cui La montagna (Campanotto 1991), Fermata Km. 501 (Tranchida 1997), Per quante vite (Feltrinelli 1999), Che chiamiamo anima (Feltrinelli 2002); Dava fine alla tremenda notte (Feltrinelli 2004); il saggio La casa del Caos (in “Punteggiature”, Holden Maps, BUR 2001); le prose In mare aperto (Portofranco 2001); la fiaba Il pigiamo di stelle (Feltrinelli, 2014). Ha collaborato con “Il Verri”, storica rivista letteraria italiana.

  • Fondazione Merz 2002-2005

    pagine: 88
    formato: 15 x 21 cm
    data di pubblicazione: marzo 2006
    immagini: 100 col. e b/n
    confezione: brossura
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572042

     



    €12,00

    La pubblicazione vuole descrivere in tutti i suoi aspetti il progetto architettonico e il ripristino dell'edificio che è diventato la sede della Fondazione Merz a Torino.

    La ristrutturazione della ex centrale termica Officine Lancia ha interessato un edificio industriale degli anni Trenta situato in Borgo San Paolo, quartiere destinato a numerosi interventi di riqualificazione urbanistica e culturale di Torino negli ultimi anni, e ne ha ridefinito gli spazi interni tenendo conto delle finalità culturali per le quali la Fondazione Merz è stata creata.

    Un numero scelto di immagini documenta attraverso i disegni, i dettagli costruttivi e il reportage fotografico dell'inaugurazione, avvenuta il 29 aprile 2005, il percorso che ha portato dal restauro dell'edificio alla conclusione dei lavori sino alle fasi di allestimento delle opere di Mario Merz. Un percorso per immagini che è insieme documento e testimonianza di architettura e cultura contemporanea, questo libro rappresenta la prima edizione di una collana di quaderni dedicati alle mostre di artisti che si confronteranno con lo spazio e il lavoro di Mario Merz.