Collane
  • Mario Merz. Corteo della pittura/Pageantry of painting

    testo di Rudi Fuchs
    pagine: 96
    formato: 10 X 15,3 cm
    data di pubblicazione: marzo 2011
    immagini: 38 col.
    confezione: cartonato con USB key inclusa
    lingue: italiano/inglese
    isbn 9788877572486



    €26,00

    Il libro documenta la mostra Mario Merz. Corteo della pittura tenutasi presso la Fondazione Merz di Torino dal 12 maggio al 14 novembre 2010. In mostra diciotto grandi dipinti, selezionati da Rudi Fuchs, realizzati tra il 1974 e il 1988, e provenienti sia da importanti musei europei sia da collezioni private. In alcuni casi, non sono stati esposti al pubblico per molti anni. Tra le opere esposte due igloo dipinti, Casa del giardiniere, Igloo (Tenda di Gheddafi) e Mario Merz.
    Rudi Fuchs, curatore della mostra, così descrive la visione all'origine della sua idea di esposizione: "Ricordo fin dall'infanzia certi cortei cerimoniali di corporazioni in cui i membri portavano grandi stendardi con figure araldiche dai colori forti. Marciavano in corteo verso la piazza della città, dove si tenevano gare di abili sbandieratori, in grado di far sventolare quei drappi con evoluzioni spettacolari. Ogni volta che vedo i grandi dipinti di Mario, ricordo quelle rievocazioni festive – e voglio presentare una mostra di circa venti di quelle immagini, simili a striscioni in uno spettacolo teatrale, per restituire loro il loro particolare splendore. L'idea è davvero quella di un colorato, sfarzoso spettacolo.”

    Il cofanetto include, oltre al libro, una chiavetta USB con un video girato durante la mostra e un'intervista al curatore.

  • De Serio. No fire zone

    testo Francesco Bernardelli
    pagine: 120
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: dicembre 2010
    immagini: 59 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572493



    €30,00

    Il catalogo documenta la mostra No fire zone di Gianluca e Massimiliano De Serio allestita alla Fondazione Merz dal 10 marzo al 18 aprile 2010. I registi torinesi sono stati invitati a fornire testimonianza dell’evento conclusivo della grande mostra di Wolfgang Laib: il rito del fuoco induista (mahayagna) officiato da quarantacinque bramini provenienti dalla regione indiana del Tamil Nadu. Iniziando una riflessione più ampia sulle condizioni dell’etnia del popolo Tamil (a cui gli stessi bramini appartengono), i due artisti mettono in moto una ricognizione mentale e materiale fra tutta una serie di altre figure (gli emigrati Tamil) che si sono trovate a vivere in relazione e conseguenza dei disastri prodotti dall’ultraventennale guerra civile che ha dilaniato lo Sri Lanka. Nel progetto artistico sviluppato in quei mesi, i De Serio optano per un allargamento del quadro di riferimento; partendo dall’atmosfera assorta e raccolta delle particolari giornate rituali presso la Fondazione Merz lo sguardo degli artisti alza l’attenzione verso altri cittadini Tamil dispersi nel mondo e approda a quei destini segnati dall’esperienza dell’esilio e della diaspora internazionale.

     

     

    Gianluca e Massimiliano De Serio sono nati a Torino nel 1978. Massimiliano è laureato in Storia e critica d’Arte, Gianluca in Storia e critica del Cinema. Lavorano insieme dal 1999 e negli anni hanno prodotto vari film tra i quali: Zakaria, My Brother Yang, Maria Jesus. I loro lavori sono stati selezionati per vari festival cinematografici: Oberhausen Film Festival, Edimburgh Film Festival, Torino Film Festival, Rotterdam Film Festival. Hanno partecipato a mostre collettive presso istituzioni pubbliche e private: Galleria Comunale d’Arte Contemporanea (Monfalcone), Galleria Civica di Arte Contemporanea (Trento), Maison Rouge (Paris), Centre d’Art Nei Liicht (Dudelange, Luxembourg), Participant Inc. (New York), Annet Genlink Gallery (Amsterdam), MAXXI (Roma).

  • Giorgio Guglielmino
    Beatrice Carpani

    Beatrice e la transavanguardia

    La favola dell’arte

    pagine: 54
    formato: 14,5 x 20,5 cm
    data di pubblicazione: ottobre 2010
    immagini: 19
    confezione: cartonato
    lingua: italiano
    isbn 9788877572509



    €20,00

    La favola dell’arte, dedicata all’immaginario e al mondo della Transavanguardia italiana, parte da una vera e propria narrazione tra un uomo adulto e una bambina, un libro fatto di dialoghi, domande e risposte tra Beatrice e Giorgio. Nel racconto i cinque protagonisti del movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva entrano con i colori vibranti e le forme delle proprie opere, quasi un pretesto di conversazione tra generazioni, elementi scatenanti di nuove storie, interpretazioni, esercizi di libertà.

     

    Giorgio Guglielmino, nato a Genova nel 1957, è scrittore d’arte e collezionista.

     

    Beatrice Carpani, nata nel 1988, una ragazza al tempo dell’uscita del libro, viveva a Buenos Aires con la propria famiglia.

  • Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini. Messico famigliare

    testo di Francesca Pasini
    pagine: 160
    formato: 14,5 x 21 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    immagini: 60 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572479

     



    €30,00

    Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra personale di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini allestita alla Fondazione Merz dal 19 gennaio al 28 febbraio 2010. Nel calembour “Messico famigliare” leggiamo, da un lato, le contraddizioni interne ai gruppi parentali, dall’altro la realtà attuale dove il termine “lessico/Messico” avverte che è famigliare anche ciò che arriva da fuori casa, da lontano (il Messico come metafora dell’estraneo). Mocellin e Pellegrini “raccontano” i frammenti delle loro memorie famigliari intrecciandole all’esperienza di neo genitori adottivi, alla diffidenza diffusa rispetto a una famiglia che si propone di uscire dal modello patriarcale classico. Le foto pubblicate in catalogo sono esse stesse dei racconti, a volte accompagnati da testi registrati, dove emerge il complesso anello delle strutture affettive.

    Nel catalogo è riprodotta la documentazione fotografica della mostra, preceduta da una ventina di immagini di repertorio che rimandano al percorso artistico della coppia. Il volume è inoltre corredato dal testo della curatrice Francesca Pasini e dagli apparati biobibliografici.

  • Wolfgang Laib

    testi di Federico Squarcini, Guy Tosatto, Wolfgang Laib, Klaus Ottmann
    una selezione di mantra
    pagine: 136
    formato: 23 x 29 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    immagini: 70 col.
    confezione: cartonato
    lingua: italiano/inglese
    isbn 9788877572431

     



    €45,00

    Questo libro d’artista documenta il progetto della mostra che Wolfgang Laib ha allestito alla Fondazione Merz dal 9 aprile al 7 giugno 2009. Per Laib l’arte è un atto di partecipazione e condivisione, partecipare alla natura e condividere con altri l’esperienza. Le radici del suo pensiero affondano nell’idea di equilibrio e di armonia che regolano il mondo e l’opera dell’uomo, fondamentale custode dell’universo. Questa dimensione spirituale è alla base della grande mostra torinese che si è svolta in due momenti: con l’installazione di centinaia di piccole montagne di riso, una linea di piccole montagne di polline e una grande montagna Ziggurat di cera d’api che ha riempito tutto lo spazio della Fondazione. Poi con un evento che soltanto per la seconda volta è stato celebrato in pubblico fuori dall’India: il mahayagna, il rito vedico del fuoco, officiato per sette giorni da quarantacinque Bramini provenienti da alcuni dei templi più importanti dell’India del Sud.

  • Kazimir Malevič

    Non si sa a chi appartenga il colore. Scritti teorico-filosofici

    a cura e traduzione di Nadia Caprioglio
    introduzione di Jean-Claude Marcadé
    pagine: 200
    formato: 16,5 x 24 cm
    data di pubblicazione: febbraio 2010
    confezione: brossura
    lingua: italiano
    isbn 9788877572455



    €30,00

    La storia dell’arte russa fra il 1919 e il 1930 offre numerosi esempi di collaborazione fra i pittori e gli scrittori che venivano a trovarsi a stretto contatto nei gruppi d’avanguardia. Anche Malevič, da parte sua, ritenendo i mezzi pittorici insufficienti a rispondere alle esigenze più precise di un nuovo discorso logico, nell’estate del 1919 abbandona temporaneamente la pittura per passare alla creazione di testi teorici. Rifiutando “l’imperfezione del pennello arruffato” a favore della “sottigliezza della penna”, Malevič varca il confine che separa il pittore dal filosofo. Non scriverà sul Suprematismo, ma scriverà da suprematista, traendo le conseguenze extra-pittoriche del nuovo significato da lui attribuito alla pittura.

     

    Jean-Claude Marcadé, direttore di ricerca emerito presso il C.N.R.S Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, è curatore e commissario scientifico di numerose mostre tra cui la mostra monografica dedicata a Malevič presso il Musée des Beaux-Arts di Bilbao nel 2006.

     

    Nadia Caprioglio, laureata presso l'Università degli Studi di Torino in Lingua e Letteratura russa, ha seguito il corso di dottorato di ricerca in Letterature Slave Comparate presso l'Università degli Studi di Milano e compiuto soggiorni di studio presso l'Istituto di Lingua e Letteratura russa A. Pushkin di Mosca, l'Università Lomosov di Mosca, l'Université Libre di Bruxelles e la University of Nebraska di Omaha. Ricercatrice presso l'Università degli Studi di Torino dal 1992, a partire dall'A.A. 1996-'97 occupa in affidamento la cattedra di Letteratura Russa Contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dove tiene corsi dedicati alla poesia del '900 e seminari propedeutici sulla versificazione russa.